Nel corso di un incontro collettivo informale, Mark Zuckerberg – cofondatore e amministratore delegato di Meta – ha invitato i dipendenti a fare attenzione a ciò che viene riferito all’esterno. “Tutto ciò che dico diventa una fuga di notizie. Ed è uno schifo. Confermate?”, ha dichiarato Zuckerberg.
Meta ha predisposto dei cambiamenti per le sessioni di domande e risposte negli incontri aziendali, in base a quanto si evince da un file audio ottenuto dal sito 404 Media. “Voglio poter parlare di alcune cose apertamente […] ma vogliamo anche parlare della possibilità di creare novità, […] e non distruggerne il valore parlando di cose che inevitabilmente trapeleranno”.
Guy Rosen, responsabile a capo della sicurezza di Meta, in una nota interna ai dipendenti ha scritto che l’azienda “prende sul serio i leak” (le fughe di notizie) perché “demoralizzano i nostri team e fanno perdere a tutti del tempo che sarebbe meglio spendere a lavorare”, sottolineando ancora che verranno presi vari provvedimenti, compreso il licenziamento, nei confronti dei responsabili, se dovesse scoprire chi sono.
L’azienda ha deciso di cambiare le modalità con le quali avvengono gli incontri, in precedenza i dipendenti potevano sottoporre al CEO qualsiasi domanda, e quest’ultimo rispondeva a quelle che ottenevano più voti, risposte che spesso erano fatte circolare all’esterno. Ora Zuckerberg ha deciso di rispondere a domande preselezionate e di rimuovere la chat nella quale i dipendenti potevano commentare la presentazione tra di loro, in tempo reale.
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In una diversa registrazione ottenuta dal New York Times, si sente Zuckerberg spiegare ai dipendenti perché è stato deciso di eliminare dei programmi di inclusione dall’azienda, seguendo simili politiche scelte da Trump. “Siamo nel mezzo di un panorama normativo e politico in rapido cambiamento, e che considera qualsiasi politica che potrebbe avvantaggiare un gruppo di persone rispetto a un altro come qualcosa di illegale. Per questo motivo, noi e ogni altra istituzione là fuori dovremo adattarci”.