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Zuckerberg copia Tim Cook: chiede leggi per la privacy e Internet

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Sulle orme di Tim Cook, Mark Zuckerberg prova a muovere i primi passi nel mondo dei difensori della privacy interpellando i legislatori con suggerimenti concreti per regolamentare Internet e proteggere così contemporaneamente la privacy degli utenti e l’integrità delle elezioni politiche.

Una dichiarazione, quella del CEO di Facebook, che arriva a meno di un mese dal annuncio di un rovesciamento di identità per il social network  che punterà tutto non su post pubblici e scandali legati alla privacy, ma sulla crittografia e la sicurezza. Nelle scorse ore il colosso dei social ha introdotto nuove funzioni che mettono a disposizione più informazioni ma anche più controllo sui post visualizzati nel News Feed degli utenti.

Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg copia Tim Cook, dunque, chiedendo ai governi, con un post pubblico sul social Network, regolamenti per Internet, offrendo proposte su come i legislatori potrebbero e dovrebbero creare nuove regole che social e aziende hi-tech dovrebbero rispettare, con l’obiettivo di migliorare la privacy e ridurre la pubblicazione di contenuti dannosi.

Con un editoriale pubblicato sulle pagine dei media di Facebook di sabato, intitolato “Quattro idee per regolare Internet” Zuckerberg  respinge le critiche a Facebook e ad altre società tecnologiche per le politiche sulla privacy. Riconosce che le aziende di tecnologia affrontino con difficoltà i discorsi che riguardano la prevenzione di attacchi informatici e la pubblicità politica, ma suggerisce anche che i governi potrebbero dare una mano attraverso una legislazione più attenta a questi temi.


“Regolamentando Internet con regole nuove e aggiornate, potremmo preservare la libertà di espressione per le persone e la possibilità per gli imprenditori di creare qualcosa di nuovo, proteggendo la società” scrive Zuckerberg, che crede anche in una regolamentazione su quattro distinte aree: contenuti dannosi, mantenimento dell’integrità delle elezioni, privacy e portabilità dei dati.

“Credo che Facebook abbia la responsabilità di aiutare a risolvere questi problemi e non vedo l’ora di discuterli con i legislatori di tutto il mondo – ha scritto Zuckerberg -. Non dovremmo mai fare affidamento sulle singole aziende che affrontano da sole questi problemi. Dovremmo sempre ampliare il dibattito”. 

Zuckerberg copia Tim Cook: chiede leggi per la privacy e Internet

Poco più di due mesi fa, in un articolo che è una lettera aperta, ma anche un saggio sul diritto alla privacy dei dati personali degli utenti online, dalle pagine del Time, Tim Cook è tornato a difendere quello che considera un diritto imprescindibile delle persone: ha sostenuto la promulgazione di una legge federale sulla privacy in USA e anche la creazione di un registro dei broker di dati.

Secondo il Ceo di Apple nessuno dovrebbe più tollerare società irresponsabili che accumulano immense quantità di dati personali e profili utente, facendo svanire la capacità delle persone di controllare la propria vita digitale. Cook ha ripreso i 4 principi guida da lui stesso indicati in una tavola rotonda internazionale a Brussels, qui il video del suo intervento, principi che dovrebbero essere fondamento di una legislazione federale USA sulla privacy.

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