Zoom ha annunciato piani che prevedono il taglio di circa 1300 posizioni o il 15% della sua forza lavoro.
A riferirlo è il CEO di Zoom, Eric Yuan, in un post sul blog aziendale nel quale spiega che il mondo continua ad adeguarsi dopo la pandemia di COVID-19, e l’azienda ha bisogno di tenere conto di “incertezze sull’andamento dell’economia globale”, e “ai suoi effetti nei nostri clienti”.
Yuan spiega ancora: “Abbiamo lavorato instancabilmente, reso Zoom migliore per i nostri clienti e utenti ma anche commesso errori. Non abbiamo dedicato il tempo che avremmo dovuto per analizzare minuziosamente i nostri team, valutando se stessimo crescendo in modo sostenibile, seguendo le priorità più importanti”.
Yuan riferisce che i tagli avranno ripercussioni in tutte le organizzazioni interne di Zoom, che ai dipendenti licenziati saranno offerte 16 settimane di retribuzioni e copertura sanitaria. Il CEO riferisce ancora che intende ridurre il del 98% il proprio stipendio con il prossimo anno fiscale, e di avere anche rinunciato agli incentivi aziendali del 2023. “In qualità di amministratore delegato e fondatore di Zoom, sono responsabile degli errori e delle azioni intraprese oggi, e voglio dimostrare la responsabilità non solo a parole ma con i fatti”.
Zoom è solo l’ultima di molte aziende del mondo IT che stanno tagliando posti di lavoro, un vero e proprio “terremoto” nel mondo delle big tech, alle prese con la crisi.
Pochi giorni addietro PayPal ha annunciato che saranno licenziati 2000 dipendenti (il 7% della forza totale). Ricordiamo che Meta(Facebook) ha licenziato 11.000 persone, Microsoft ha annunciato 10.000 licenziamenti, Google manderà a casa 12.000 dipendenti, Amazon è arrivata a 18.000. Per il momento Apple sembra l’unico o tra i pochi colossi IT a non licenziare, secondo un analista il merito è anche dell’ottima gestione di Tim Cook. Il CEO di Apple ha riferimento che pensa ai licenziamenti come “ultima spiaggia“.
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