Non solo in Europa ma anche in USA Google inizia a subire qualche attacco su quello che potrebbe essere considerato un abuso di posizione dominante per i risultati del suo motore di ricerca. Secondo una recente ricerca di Tim Wu, studioso USA popolare negli Stati Uniti per aver contribuito a diffondere il concetto di net neutrality (neutralità della rete), e commissionata dal sito di recensioni Yelp, sarebbe evidente la tendenza di Google a privilegiare i suoi risultati locali nella ricerche online, a discapito non solo dei concorrenti, ma anche degli utenti.
Nello studio condotto gli esperimenti mostrano infatti come gli utenti siano il 45 per cento più propensi a cliccare risultati organici, proposti secondo l’algoritmo naturale di Google, piuttosto che i risultati locali propugnati da Google stessa nell’apposito box. Ad oggi i risultati di ricerca locali rappresentano circa un terzo delle ricerche desktop, percentuale che raggiunge anche il 50 per cento da mobile.
I risultati locali di Google penalizzano quelli organici della concorrenza – fra cui possiamo elencare quelli della stessa Yelp, che da anni si batte per ottenere maggior visibilità da Google in nome della neutralità della rete – e secondo Wu la situazione non è dissimile da quanto accadde in passato per Microsoft, quando l’azienda decise di “forzare” l’uso del browser Internet Explorer installandolo di default sui suoi sistemi operativi, nonostante la disponibilità di alternative spesso migliori rispetto al vituperato browser.
Google è sotto attacco da diversi anni in Europa per le medesime questioni; se nel Vecchio Continente l’azienda potrebbe rischiare sanzioni in merito, nonostante l’accusa di Wu, difficilmente dagli Stati Uniti potrebbero arrivare decisioni a sfavore di Mountain View.