Dopo la clamorosa offerta di Microsoft, pare che Yahoo! sia davvero finita sulla graticola: la proposta di Redmond ha posto Jerry Yang di fronte ad un perentorio aut – aut. Non accettare significherebbe piombare in profonda crisi, una crisi all’interno della quale la Y esclamativa già si trova e che verrebbe ancor più acutizzata.
Gli investitori chiedono risposte concrete sul piano del business e probabilmente non vedrebbero negativamente l’entrata in gioco di Microsoft, in grado di offrire liquidità e di ripianare i conti di un gigante ormai troppo indebitato e che fino a poco tempo fa paventava un migliaio di licenziamenti in arrivo.
D’altra parte Yahoo! pare non voler piegarsi a Redmond e ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione altre offerte che potessero essere altrettanto interessanti. Purtroppo ad oggi nessuno (oltre a Microsoft) ha mostrato interesse per la società di Sunnyvale; nessuna contro-offerta è arrivata.
L’unico scenario alternativo possibile giunge inaspettatamente da Google, molto preoccupata dal fatto che Microsoft possa iniziare a contare davvero sui terreni online delle ricerche naturali e del search engine marketing.
La grande G ha già illustrato la sua posizione, offrendo supporto a Yahoo! per uscire dall’impasse in cui è caduta; ad oggi parrebbe che il dialogo fra Sunnyvale e Moutain View stai procedendo e che Yang stia davvero valutando l’ipotesi di stringere un patto con quello che fino a pochi giorni fa era il principale avversario.
La possibilità più papabile è che Yahoo! abbandoni la sua piattaforma pubblicitaria online, esternalizzando la gestione della sua rete pubblicitaria, sia sul motore di ricerca, sia sul network di Yahoo!, a Google. Le due società si dividerebbero poi i ricavati.
Nonostante Yahoo! abbia per anni tentato di rilanciare il suo business di online advertising, introducendo anche la nuova piattaforma gestionale Panama e acquistando la tecnologia di RighMedia, purtroppo non è mai riuscita nemmeno ad intimorire lo strapotere dell’ormai onnipresente AdWords.
Si stima che Google abbia generato nel 2007 il 71% dell’intero fatturato della pubblicità online; Yahoo! solo il 9%. Un eventuale accordo pubblicitario, secondo gli analisti, aumenterebbe di circa il 25% la liquidità in denaro della Y esclamativa.
Ovviamente un tale tipo di accordo andrebbe incontro alla valutazione dell’organo dell’antitrust: Google inizierebbe a controllare una quota immensa dell’intero mercato del search engine marketing.
Sta di fatto che Yahoo! è sicuramente interessata a valutare tutte le possibilità concretizzabili, tant’è che ha chiesto la consulenza delle banche d’affari Goldman, Sachs & Co. e Lehman Bros per studiare i prossimi passi.
Passi che andranno comunque affettuati a breve: i principali investitori di Yahoo! si sono già incontrati con i dirigenti Microsoft, per capire quanto Redmond sarebbe disposta a rilanciare in caso di rifiuto; il prossimo venerdì, invece, il board di Yahoo! dovrebbe runirsi per discutere sull’offerta di Redmond.