Alla fiera di Berlino c’è lo spazzolino elettrico da denti del futuro: si chiama Y-Brush e promette di pulirli in maniera efficace in soli 10 secondi.
Dietro c’è un lavoro di quasi cinque anni, con numerosi brevetti che lo proteggono. Tutto nasce dal fatto che il 90% delle persone non spazzola bene i denti: questo perché bisognerebbe farlo due volte al giorno per 2-3 minuti, quindi per un minimo di 4 secondi a dente. E secondo le linee-guida bisognerebbe orientare le setole e muoverle in una certa maniera: insomma, non è semplicissimo, e per molti viene considerata un’operazione noiosa.
Eppure numerosi studi confermano che la salute orale è collegata a quella dell’intero corpo: oltre a gengiviti, carie e perdita dei denti, nel lungo periodo pare sia collegata allo sviluppo di malattie cardiovascolari, cancro alla gola, diabete, malattie polmonari, artrosi e non solo.
Y-Brush cerca quindi di ridurre il tempo dedicato allo spazzolamento dei denti e automatizza il gesto, massimizzandone la pulizia. Come altri spazzolini sonici, l’impugnatura trasmette le vibrazioni alle setole – su specifiche frequenze – poste all’interno di un arco.
La sua caratteristica forma a Y consente così di lavare dente per dente, sfaccettatura per sfaccettatura, spazzolando contemporaneamente tutti i denti per 5 secondi, prima quelli superiori e poi quelli inferiori. Il sistema è anche attento all’ambiente, perché le testine utilizzano pochissima plastica, molto sottile, e devono essere sostituite solo ogni 6 mesi.
Il manico è realizzato in ABS, un comune polimero termoplastico, leggero e resistente, compatibile con le norme sanitarie attualmente in vigore, mentre il pulsante circolare centrale è racchiuso da LED che forniscono informazioni sullo spazzolamento, sulla carica e consentono anche la scelta di diverse modalità di vibrazione per adattarsi a tutte le sensibilità orali. La batteria è ricaricabile e una carica completa dura 3 mesi.
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