Dopo avere messo Apple nel mirino ora nel mirino c’è Tesla. È questo l’obbiettivo cui mira Xiaomi con la SU7, la vettura elettrica del marchio cinese, presentata ufficialmente ieri e di cui oggi si sono apprese altre specifiche.
Il primo dato è quello che prezzo, di cui abbiamo già detto ieri. La vettura Xiaomi costerà meno della Model 3 di Tesla. Con i suoi 27.700 euro, prezzo in Cina, è possibile che si possa innescare una nuova guerra dei prezzi, amplificando un evento già in corso e che aveva spinto Tesla a ridurre il prezzi delle sue auto.
Resta da vedere se, come dice il CEO di Xiaomi Lei Jun, ad un prezzo più basso corrisponde davvero un qualità paragonabile a quella di Tesla anzi «per il 90% milgiori di quella della concorrente». Sulla carta alcuni elementi sembrano in effetti davvero superiori: 700 km contro i 606 di Tesla, versione con assistente alla guida Xiaomi Pilot, lidar con undici telecamere e radar a onde millimetriche e ultrasuoni.
C’è anche una variante Pro con batteria superiore, venduta a circa 31.500 euro e l’ancora più potente versione Max che costerà poco più di 38.000 euro.
Se la versione Pro con la sua batteria 94,3 kWh fosse davvero in grado di arrivare a 830 km di percorrenza nel ciclo CLTC, saremmo di fronte a prestazioni che pochissime, forse nessuna concorrente può vantare. La Mercedes EQS (130mila euro circa) al momento al top, arriva a 780 km. La Volkswagen ID.4 (45mila euro) supera di poco di 530 km
La variante Pro vanta una versione evoluta di Xiaomi Pilot e un modulo supplementare Nvidia Orin (computer per l’IA specificatamente pensati per l’ambito automotive).
La versione Max ha un doppio motore con potenza complessiva di 495 kW, velocità massima è di 265 km/h, accelerazione da 0 a 100 in 2,78 s, coppia massima di 838 Nm. La batteria di quest’ultimo modello è da 101 kW e secondo il produttore in grado di garantire 800 km (sempre ciclo CLTC).
Per capire se tutte le premesse saranno state rispettate e quanto sulla carta sarà tradotto in pratica, dovremo attendere parecchio. Le spedizioni in Cina partiranno da aprile e non è chiaro se (e quando) la vettura arriverà in altri mercati.
Ricordiamo che è in corso un’azione di forte contrasto all’importazione di vetture elettriche cinesi sia in Europa che in USA sulla base deglinincentivi che il governo asiatico offre ai produttori.
Potrebbe quindi essere complicato per Xiaomi trovare spazio e soprattutto mantenere il prezzo che offre sul mercato cinese, e il fatto che la SU7 viene prodotto da BAIC Group che è di proprietà statale, mette un altro significativo paletto al futuro internazionale della vettura.
Nell’attesa di capire che cosa accadrà, Xiaomi potrebbe anche non avere fretta di avere risposte visto che 27 minuti dopo l’apertura dei pre-ordini sono stati registrati nella sola Cina 50.000 ordini, in pratica un quarto di quello che lo stabilimento BAIC è in grado di soddisfare in un anno.
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