Xiaomi lo ha già dichiarato negli scorsi mesi ed ora lo ribadisce: entro 10 anni diventerà il primo costruttore di smartphone al mondo. La conferma delle grandi ambizioni del costruttore di smartphone di Pechino arriva direttamente da Lei Jun, Ceo e fondatore di Xiaomi. Le mire mondiali sono state ulteriormente precisate: secondo il dirigente top della società il raggiungimento del podio come primo costruttore al mondo di smartphone è da intendersi non in termini di profitto, bensì in base alle quote di mercato, inoltre l’obbiettivo dovrebbe essere raggiunto entro 10 anni.
Per il 2015 corrente Xiaomi prevede di spedire tra gli 80 e i 100 milioni di smartphone con ricavi previsti compresi tra 15,9 e 19,1 miliardi di dollari. Il progetto di dominio del costruttore è stato dichiarato da Lei Jung durante il suo intervento nel forum presso il Congresso Nazionale del Popolo Cinese. Come anticipato non è la prima volta che Xiaomi dichiara al mondo le proprie mire espansionistiche: nel novembre del 2014 l’obbiettivo, anche se molto ambizioso, era stato giudicato alla portata di Xiaomi, sulla scia del grande successo riscosso in Cina e del sorpasso avvenuto ai danni di Samsung. La precisazione del Ceo che il podio ambito è riferito alle quote di mercato e non ai profitti, lascia tranquilli Apple e appassionati della Mela che da anni contano su una percentuale di mercato inferiore ad Android ma, secondo diversi analisti, la più ricca e profittevole in assoluto, tanto da assorbire oltre il 90% degli interi profitti del settore smartphone globale.
Per la sua espansione Xiaomi conta di estendere il proprio business al di fuori dalla Cina, dove in realtà marchio e prodotti sono meno conosciuti, a cominciare da Brasile e Russia e altri mercati emergenti già da quest’anno, mentre USA, Europa e Giappone seguiranno a breve. Le difficoltà più grandi per questa meta ambiziosa sono due, entrambe riconducibili alla stessa origine: fuori dalla madrepatria Xiaomi è nota per lo più come una società molto propensa a copiare o prendere ispirazione dai prodotti concorrenti e in particolare da Apple. Il recente approdo degli smartphone Xiaomi in India è stato subito bloccato da una causa per violazione di 8 brevetti da parte di Ericsson. Mentre in Cina le società locali spesso operano in un regime rilassato che tiene in poco conto brevetti e diritti, in altri paesi la situazione è completamente diversa ed è questo lo scoglio principale che Xiaomi potrebbe incontrare sul proprio cammino.
