Chi scrive utilizza da tempo, praticamente come smartphone primario, uno Xiaomi Mi 9. Quale migliore occasione di provare un Mi 9T, che stando alle caratteristiche sulla carta dovrebbe essere leggermente inferiore per via del processore utilizzato. La differenza tra uno Snapdragon 730 e un 855 è poi così evidente nell’utilizzo di tutti i giorni?
Appena tirato fuori dalla scatola, Xiaomi Mi 9T mostra subito il suo punto di forza: il display. Non solo per l’ampia diagonale da 6,39 pollici, per la risoluzione FullHD+, per la tecnologia AMOLED impiegata, ma anche e soprattutto per la completa assenza di notch.
Non c’è la tacca frontale a goccia presente sul Mi 9, non c’è un buco sul display per il sensore: il rapporto corpo schermo è dell’86,1%, superiore a quello del Mi 9.
Non si tratta di magia, ma dell’impiego di una camera frontale pop up, ossia a scomparsa, che fuoriesce dal telaio del terminale sulla parte alta a sinistra. Le nostre prime impressioni sono senza dubbio positive, sia per come funziona la camera, sia per l’ottimo schermo, che su un terminale low cost è assolutamente impareggiabile.
- Display 6,39″ FHD+, risoluzione 1080 x 2340;
- Camera principale da 48 MP con apertura ƒ/1.8;
- Camera selfie 20 MP con apertura ƒ/2.2;
- CPU Snapdragon 730, octa 2.2 GHz;
- RAM 6 GB;
- ROM 64 / 128 GB;
- Batteria 4000 mAh;
- Android 9.0 Pie;
- dual SIM, LTE, Wi-Fi, BT 5.0, GPS, radio FM, NFC.
Rimandiamo ad una recensione completa i dettagli su come va, volendo soffermarci in questa sede solo sulle prime impressioni dopo averlo preso in mano la prima volta.
Bello, pulito ed elegante, peccato solo per il peso: i 191 grammi si fanno sentire tutti, soprattutto per chi è abituato con un Mi 9, che pesa invece 173 grammi. Soprattutto durante le sessioni più lunghe, come quelle videoludiche, la differenza pesa.
Quello che invece ci ha sorpreso in positivo è la fluidità: nell’uso quotidiano, ad essere onesti, non ci è sembrato molto meno veloce del Mi 9. In alcuni rari casi, soprattutto durante la digitazione di testi veloci, abbiamo appena appena percepito una leggerissima differenza, ma si tratta di un dettaglio così minimo, che potrebbe anche essere semplice suggestione.
La camera pop up funziona molto bene: per sbloccare il dispositivo, oltre a poter scegliere la classica impronta sotto schermo, è sufficiente uno slide verso l’alto dalla schermata di blocco, così da far apparire la camera, che in un batter d’occhio sbloccherà il terminale. Da notare che l’opzione solleva per risvegliare il display, presente su Mi 9T, accende il display, ma non attiva automaticamente la fotocamera frontale.
Questo vuole dire, ad esempio, che mentre su Mi 9 è sufficiente prendere in mano lo smartphone per sbloccarlo, con la camera anteriore che attiverà automaticamente lo sblocco Face ID, su Mi 9T questo non avverrà: sollevando lo schermo si dovrà effettuare uno slide verso l’alto per lo sblocco facciale.
Si tratta di un sistema doveroso, che mira a proteggere la fotocamera, che non si attiverà ogni qual volta si prende in mano lo smartphone, ma solo quando lo deciderà l’utente.
D’altro canto, se dobbiamo essere sinceri, nell’uso di tutti i giorni il notch a goccia di Mi 9 non risulta essere in alcun caso fastidioso, ragion per la quale questo sistema di camera a pop up, che pur si fa notare come futuristico e molto appariscente, potrebbe alla lunga essere visto solo come un elemento estetico, ma non così funzionale.
Certo, per chi gioca con lo smartphone è assolutamente un piacere non avere alcun elemento di disturbo a schermo.
Il prezzo su GearBest dei due terminali differisce di pochi euro: 300 euro per il Mi 9T 6+128 GB, 335 euro per il Mi 9, sempre nella variante 6+128GB. Sin da subito, la differenza che ci sentiamo di sottolineare maggiormente è quella relativa al peso, mentre nel quotidiano entrambi sembrano essere delle schegge.