Xiaomi ha ottenuto un altro miliardo di dollari di investimento, che ha portato il valore dell’azienda a 45 miliardi di dollari complessivi, cifra che la rende una delle aziende emergenti di maggior valore al mondo. Il finanziamento , che potrebbe chiudersi a breve, è guidato dalla All-Stars Investment, un fondo di investimento di tecnologia gestito da un ex analista di Morgan Stanley, Richard Ji. Altri partecipanti includono l’impresa di investimento russa DST e il fondo di Singapore GIC, entrambi azionisti di Xiaomi. A questi si aggiungono Yunfeng Capital, una società di private equity affiliata e presidiata da Jack Ma di Alibaba.
La valutazione di 45 miliardi di dollari mette Xiaomi al di sopra della maggior parte delle start up della Silicon Valley, sopra anche la stessa Uber, valutata circa 41 miliardi dollari. L’aumento di valutazione di Xiaomi rispetto allo scorso anno indica quanto siano elevate le aspettative per la società, in particolare nei confronti dei mercati emergenti dove c’è una forte domanda per gli smartphone a basso costo. Nel 2013 infatti Xiaomi era valutata “solo” 10 miliardi di dollari, per una crescita del 350 per cento in soli 16 mesi.
Nonostante la crescita, l’azienda al momento non sembra essere riuscita a scovare una strategia per aumentare i suoi ricavi: secondo le stime ottenute dal Wall Street Journal nello scorso 2013 i profitti dell’azienda si sono fermati a soli 56 milioni di dollari, cifra nettamente inferiore ai profitti multimiliardari di Apple e Samsung. Questo è dovuto alla strategia dell’azienda di vendere i prodotti a costi molto bassi. Difficile che gli investitori si accontentino; più probabile che Xiaomi sia costretta a trovare il modo di moltiplicare i volumi e conseguentemente i profitti molto al di sopra di quelli attuali.
