Presto Xiaomi come Apple potrebbe progettare interamente processori ad hoc destinati a smartphone e tablet. Lungi dall’essere la prima volta che la brillante start-up cinese viene accostata alla multinazionale della Mela, soprattutto per quanto riguarda il design dei propri dispositivi, secondo molti osservatori e anche per Jonathan Ive (troppo) simili al catalogo Apple, il presunto balzo nel campo dei processori assicurerebbe una serie di importanti vantaggi, non solo nei confronti della Mela.
Innanzitutto progettando CPU ad hoc proprietarie, Xiaomi ridurrebbe sensibilmente i costi necessari per integrare processori Qualcomm e MediaTek nei propri dispositivi. In questo modo è possibile aumentare i profitti oppure proporre smartphone e tablet a prezzi ancora più contenuti, una delle strategie da sempre seguite da Xiaomi. In secondo luogo costruendo processori da sé, Xiaomi guadagnerebbe più controllo sull’hardware e potrebbe migliorare l’ottimizzazione con il software. Infine potrebbe differenziare maggiormente smartphone e tablet rispetto a quelli della concorrenza.
Per il momento non esistono informazioni ufficiali ma secondo quanto riporta GizmoChina, Xiaomi avrebbe già acquistato le licenze da ARM necessarie per ottenere le architetture delle CPU e personalizzarle, mentre sul fronte del know-how ha recentemente assunto Wang Xiang, già presidente di Qualcomm China. Il primo processore Xiaomi per dispositivi mobile potrebbe già debuttare nel corso del 2016.