Per X (l’ex Twitter) sono previste entrate pari a 2,5 miliardi di dollari dai ricavi pubblicitari totali per il 2023, un netto calo rispetto agli anni precedenti.
Lo riferisce Bloomberg spiegando che X ha generato poco più di 600 milioni di dollari dalle entrate pubblicitarie per ognuno dei primi tre trimestri dell’anno, e le performance previste per l’ultimo trimestre sono simili, un calo rispetto all’oltre un miliardo di dollari registrato per ogni trimestre del 2022.
Anche Fidelity, multinazionale specializzata in servizi finanziari, sottolinea che l’ex Twitter ha perso il 71.5% del valore da quando è stata acquisita da Elon Musk nell’ottobre 2022. Il dato non sorprende e Musk negli ultimi mesi ha fatto di tutto per affossare il social, con mosse, dichiarazioni e decisioni a dir poco sconclusionate, bislacche e imbarazzanti, al punto da far fuggire inserzionisti importanti come Disney, Apple, IBM e altri ancora…
L’imprenditore, proprietario e presidente di X, negli ultimi mesi è stato da più parti accusato per sue posizioni che sfociano nell’antisemitismo, di voler difendere l’”orgoglio bianco” e di avere trasformato il social in una palestra di odio, discriminazione e razzismo, scelte che hanno portato molti a “rifugiarsi” su altri social, mettendo a rischio la credibilità e la sopravvivenza della società.
Fidelity già a maggio dello scorso anno aveva fatto notare che il valore di X era diminuito in modo drastico, arrivando a 15 miliardi di dollari, un terzo della cifra spesa da Musk per l’acquisizione. A luglio lo stesso Musk aveva ammesso che X era in una situazione finanziaria difficile, “a causa del calo di circa il 50% delle entrate pubblicitarie e del pesante carico di debito”.
I dirigenti di X puntavano a 3 miliardi di dollari di ricavi per tra advertising e abbonamenti nel 2023, un dato che si è rivelato molto diverso da quello reale.
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