Il rito della conferenza più importante di Apple (oltre che l’unica rimasta) sta per consumarsi. Tra pochi giorni cinquemila sviluppatori e alcune centinaia di giornalisti e di VIP si accalcheranno lungo il perimetro del Moscone Center West, nel cuore di San Francisco, in attesa di poter accedere alla sala al terzo piano da dove Tim Cook e i suoi terranno il consueto keynote corale post-Steve Jobs.
Dall’ultima volta che noialtri della stampa abbiamo avuto accesso a tutto il circus di Apple in gran lustro e spolvero è passato un po’ di tempo. Era l’evento di presentazione di uno dei più grandi singoli rinnovi (se non del più grande singolo rinnovo) di prodotti Apple di sempre: nuovi iMac, nuovi MacBook retina, nuovi MacBook Air, nuovi Mac mini, nuovi iPad con Lightning e soprattutto nuovi iPad mini. Mai visti così tanti “nuovi” in una volta sola. Anche troppi: le consegne dopo l’evento di ottobre scorso a San Jose sono slittate di settimane se non di mesi. Ad esempio, l’iMac super sottile è arrivato talmente in ritardo da essere fuori gioco per Natale in molti paesi. Gli iPad mini sono giunti con il contagocce. La frustrazione è stata notevole e nei conti economici sono arrivate delle belle batoste anche per questo motivo.
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Adesso, quando la mattina del 10 giugno saremo tutti seduti allineati e coperti nella sala dei keynote del Moscone West, saranno passati esattamente 230 giorni dall’ultimo annuncio di prodotti Apple (con l’eccezione del lancio “silenzioso” dell’iPod touch in versione economica). Il più grande iato di sempre. Cosa ci possiamo aspettare? Di tutto, ovviamente. Ma prima vediamo cos’è cambiato in questi 230 giorni.
Se n’è andato Scott Forstall, il prezzo delle azioni Apple è passato dai 613 dollari del 23 ottobre 2012 agli attuali 434 ed è arrivato a toccare anche i 390. Nel frattempo Apple ha annunciato di voler ricomprare azioni dell’azienda (tecnicamente si chiama “buy back”) per 100 miliardi di dollari. Nel frattempo Apple aveva anche annunciato di aver assunto Jon Browett su input di Tim Cook come guida della divisione retail (i negozi Apple) dopo che se ne era andato Ron Johnson per fare il Ceo di JC Penney. Adesso sono stati entrambi licenziati dalle rispettive aziende.
Ma non è finita…
La cacciata di Scott Forstall, elemento prezioso ma divisivo nel nucleo ristretto di Apple, ha visto come vincitore Jony Ive, che si occuperà del design di software oltre che di hardware. E tutti si aspettano da lui la novità del futuro iOS 7 “flat” e iOS X “flat”. Ma si è visto anche il ritorno di Bob Mansfield, capo dell’hardware che aveva deciso di andare in pensione e che adesso invece è tornato e avrà un ruolo ancora più centrale nello sviluppo della prossima generazione di apparecchi wireless. C’è chi parla di wireless and wereable computing…
E infatti, nonostante sia probabile che i progetti più “sexy” vedano la luce nel 2014 (come la televisione, forse) ci potrebbe essere un orologio o meglio ancora un bracciale che fa da sensore unico, l’arrivo dei sensori wireless per i pagamenti, una nuova generazione di telefoni, una nuova generazione di servizi tra cui la iRadio e qualcosa di convincente perché il mondo sta cambiando incessantemente e senza sosta.
In questi 230 giorni, infatti, Google ha pestato duro sui suoi occhiali, che stanno diventando un prodotto “reale”, Android è diventato un sistema di maggioranza addirittura con più applicazioni di iOS (anche se sicuramente più malware), Samsung regna incontrastato nel mondo dei telefoni e assedia anche quello dei tablet, le mappe sono sempre più dominate da Google, Microsoft si sta suicidando con Windows 8 e i suoi tablet surface (soprattutto nella variante RT) mentre con la nuova generazione di console, la Xbox One, va allo scontro diretto con il mondo dell’always on e dei giochi in download o solo di prima mano (niente più usato? Pare di sì sia per Sony che per Microsoft), addirittura Yahoo ha un nuovo Ceo donna, Marissa Meyer, che si è comprata Tumblr per 1,1 miliardi di dollari e adesso vorrebbe inghiottirsi anche Hulu.
Insomma, in questi due quadrimestri passati dal lancio dell’iPad mini e tutto il resto ne sono successe di cose. Altre ne stanno per succedere: iPhone low cost e colorati, magari con poca fotocamera, iPhone 5s, iPad mini retina, iPad quinta generazione “fianchi stretti”, Mac Pro in formato Mac mini, anello con sensori di identità, orologio, televisione. Alcune forse usciranno fuori, altre forse no. La prossima WWDC non è il posto giusto per tutti gli annunci, in realtà. I prodotti consumer di solito vengono lanciati da altre parti, mentre qui si parla di sistemi operativi e via dicendo. Il lavoro dicono ferva a Cupertino.
Vediamo cosa succederà.