Facciamo un esperimento mentale: facciamo finta che Apple non abbia voluto cambiare il mondo, che non abbia presentato Apple Vision Pro a questa WWDC del 2023. Facciamo finta che il keynote, durato due ore e cinque minuti, di cui gli ultimi 35 dedicati ad Apple Vision Pro, si sia fermato quando l’orologio marcava un’ora e trenta. Facciamo finta per capire cosa succede nel resto del pianeta Apple.
Hardware da favola
Cominciamo dalla fine: Apple ha chiusa la transizione ad Apple Silicon. L’ha fatto leggermente in ritardo, ma l’ha fatto alla grande. Il Mac Pro, del quale abbiamo diffusamente parlato, è una belva. Costa carissimo, certo, ma è una belva di nicchia per usi pro di nicchia. Il Mac Pro ci ha fatto aspettare tanto perché serve per fare cose in ambiti in cui spendere almeno 20mila euro è una barzelletta.
Pensate che chi gestisce la regia della diretta di una partita di una squadra di Serie A con video in 8K si faccia problemi? Che gli studi di registrazione di Taylor Swift vogliano un Mac mini per risparmiare? Che chi progetta il prossimo capitolo di The Last of Us voglia andarci piano e magari fare rendering scarsi ma spendendo meno? Non scherziamo.
Questo Mac Pro è una arma totale, da fine-mondo, e come tale costa un patrimonio e va in mano a chi serve. Per noi altri c’è il Mac Studio. Quello sì, costoso anche lui, ma con il processore M2 Ultra è il vero Mac Pro per il resto di noi. Costa diecimila euro, certo, ma ci fai tutto e anche altro. E dimostra che questa idea di avere un computer intermedio tra la belva e il Mac mini (che con M2 Pro è comunque un signor computer, senza se e senza ma) ha moltissimo senso.
noi non servirebbe mai, perché un Mac mini basterebbe e avanzerebbe, ma per uso professionale spinto la macchina da guardare è il Mac Studio. E ne venderanno a bizzeffe, state sereni.
Domotica e sistemi operativi
Apple nella sua WWDC senza Apple Vision Pro ha presentato anche cose per la casa nella forma di integrazioni spettacolari dei dispositivi esistenti. Prendiamo solo due cose: Continuity Camera per Apple Tv è quel che serviva per fare la rivoluzione in casa nelle videocall! La cosa più logica: usare il grande schermo in soggiorno!
E poi l’audio spaziale con cancellazione attiva del rumore intelligente da parte delle AirPods. Solo queste due cose rendono utile a tutti gli utenti normali l’uso degli apparecchi quotidiani di Apple. E di queste innovazioni ce ne sono decine.
Sottolineiamo qui altre tre cose: i widget interattivi che adesso diventano il linguaggio comune sia degli Apple Watch (per mostrare le informazioni), sia degli iPad (per interagire, oltre ai lock screen come su iPhone) e su Mac, riportando una tecnologia che nacque originariamente proprio su Mac OS X oltre venti anni fa.
Poi ci sono i gesti, che su Facetime diventano capaci di attivare funzioni emozionali (effetti di palloncini o cuoricini), chiaramente con un pezzetto di interfaccia presa da Apple Vision Pro. Oppure gli stickers potenziati, che adesso diventano finalmente malleabili e si possono fare a mano da soli. Molto interessante.
Poi ci sono le iterazioni e i miglioramenti per quanto riguarda i sistemi operativi, la nuova app per fare il diario sembra bella ma anche il miglioramento di tutte quelle esistenti. La collaborazione attraverso Note con anche la gestione dei Pdf è l’inizio di una trasformazione profonda dell’ecosistema di Apple.
Certo, non hanno messo ChatGPT da tutte le parti come ha fatto Microsoft con Windows, però hanno lavorato per fare cose impossibili con software tradizionali grazie all’uso di una portentosa “colla” di machine learning che tiene insieme funzioni e modi di funzionamento.
Infine, AirDrop, che se uno si abitua a usarlo è uno strumento potentissimo, che adesso diventa ancora più efficace grazie a internet. Oppure lo scambio di numero di telefono ed email semplicemente avvicinando due iPhone. I miglioramenti notevoli dei layout su schermo esterno per iPad, oppure l’uso della videocamera del monitor, se inclusa, anche con iPad. La app Salute su iPad, e tutto lo sforzo per portare aspetti di salute mentale a chi utilizza i dispositivi di Apple.
Il MacBook Air che tutti volevano
Come vedete, ce n’è veramente tanto con questo keynote. Già così uno sarebbe soddisfatto (e anche della presentazione “breve”, che a noi giornalisti non dispiace affatto). Ma poi c’è la vera “bomba” per il resto di noi: il MacBook Air 15. Il primo computer quindici pollici di Apple ben sotto i duemila euro. Il computer che la gente voleva perché permette di fare le cose più in grande senza dover passare al pro.
Lo proveremo, lo toccheremo, lo vedremo nel dettaglio, state sicuri, perché questa macchina è la vera reginetta della WWDC, il computer che ha senso comprare (probabilmente) e comunque che tutti aspettavamo di vedere. E che ha rischiato di passare in cavalleria, sotto l’ombra ingombrante di Apple Vision Pro.
Un esperimento mentale
Il nostro tentativo di parlare della WWDC commentandola come se fosse un evento diverso, privo di Apple Vision Pro, serve proprio a questo. Ridare prospettiva. Non è comune che Apple presenti una tecnologia più di sei mesi prima del suo lancio. L’ha fatto con iPhone, l’ha fatto con Apple Watch, per la transizione ai chip Intel prima e poi Apple Silicon e basta.
Invece, ha dovuto farlo anche questa volta per avere un punto di partenza dal quale far crescere l’ecosistema degli sviluppatori attorno alla nuova piattaforma. Una mossa della quale parleranno tanti e molto a lungo (noi inclusi, ovviamente). Dimenticando che questa WWDC è stata un evento sia per sviluppatori che consumatori di tutto livello: ha presentato tecnologie valide, prodotti potentissimi, novità sorprendenti e molto interessanti.
Sappiamo bene che dovremo aspettare a lungo prima di metterci un Apple Vision Pro attorno alle tempie, ma vi diciamo, senza timore di sembrare la volpe che parla del formaggio al corvo, che in realtà siamo molto più interessati a goderci le novità “tangibili” che stanno arrivando, a partire dalla versione beta dei sistemi operativi ai nuovi hardware in arrivo a partire dalla settimana prossima. Per il metaverso c’è sempre tempo.
Tutte le novità presentate da Apple alla conferenza WWDC 2023 sono riassunte in questa pagina del nostro sito: invece i singoli articoli sono raccolti nella sezione dedicata WWDC 2023.