I manager che gestiscono i centri commerciali hanno compreso che l’apertura di un Apple Store significa maggiore affluenza di persone. Lo sa bene Apple che punta su questa carta e riesce a spuntare affitti più bassi rispetto ai prezzi pagati mediamente dalle altre società, consapevole di apportare benefici anche ai negozi vicini i quali, però, si trovano spesso a pagare prezzi più alti per rimanere vicino agli store della Mela.
Lo spiega Wall Street Journal citando dati di Green Street Advisors, società che si occupa di ricerche in campo immobiliare. In passato i proprietari di negozi nei centri commerciali tendevano a siglare accordi in comune tenendo conto dei migliori spazi da condividere, mentre i venditori più piccoli, posti in spazi meno visibili, pagavano l’affitto singolarmente tenendo conto anche del fatturato generato.
Apple (almeno negli USA) ha un potere contrattuale che le permette di pagare non più del 2% sul fatturato di vendita (una media di 6000 dollari per metro quadrato), contro il 15% che tipicamente si paga invece dopo la negoziazione e firma del contratto di affitto. Da dati citati dal Wall Street Journal si apprende che la rete di negozi Apple accoglie una media di un milione di visitatori al giorno e questa è responsabile del 12% dei ricavi della società. Sono 453 gli Apple Store al momento aperti in tutto il mondo.
Dati e percentuali riportati dal Wall Street Journal sono senz’altro attendibili ma occorre anche tenere presente che gli Apple Store sono tra i negozi con più alta redditività per metro quadrato al mondo, questo significa che anche se la percentuale del fatturato che Cupertino versa per lo spazio in affito in un centro commerciale è bassa (l’articolo indica il 2%) il totale versato risulta certamente superiore per un Apple Store rispetto a un negozio di un’altra catena che da contratto versa il 15% del fatturato come affitto.