Da sempre a favore del software libero e di un approccio da “hacker”, Wozniak torna ad esprimere giudizi sull’attuale filosofia di Apple, considerata dal fondatore dell’azienda troppo chiusa e limitata. In un’intervista rilasciata a ITNews, il Woz afferma che “Apple potrebbe essere altrettanto forte ed efficace e allo stesso tempo aperta, ma come si può biasimarla quando l’azienda riesce a fare così tanti soldi?”.
Una delle idee del secondo Steve è che Apple rilasci un linguaggio di programmazione per iPad, in modo da consentire alle terze parti di sviluppare nuove interfacce tramite cui sfruttare le potenzialità del tablet ma questo è ben difficile che avvenga, visto che, come dice ancora Woz, Apple è troppo restia a concedere l’accesso al suo mondo.
Wozniak sembra anche volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa, sottolineando quanto la filosofia dell’azienda sia oggi molto differente rispetto rispetto a quando anche lui ne era parte attiva. Secondo il fondatore di Apple allora tutto la mentalità era molto più aperta ma non per merito di Jobs. “Steve – ha detto Woz – credeva che ci fosse necessità solo di due “slot”: una stampante e un modem era tutto quello che serviva alla gente. Non ha mai fatto ingegneria, non ha mai scritto un programma, non ha mai condiviso ciò che facevo” afferma Woz. “Allo stesso modo il team del Macintosh stava programmando segretamente una scheda di test che avrebbe potuto espandere il Mac, ma Jobs lo venne a sapere e cassò l’iniziativa” conclude.
Il co-fondatore di Apple specifica in ogni caso che la scelta di una filosofia aperta non deve comunque pregiudicare la qualità del prodotto; a prescindere dalla chiusura dei prodotti, il Woz continua ad amare sempre i dispositivi di Cupertino.