Microsoft ha rilasciato una patch che elimina da Word e da Office la parte di codice e le funzionalità oggetto della sentenza del tribunale. Secondo la sentenza che ha dato ragione alla piccola società canadese i4i Microsoft ha deliberatamente integrato in Word e in Office una sezione di codice relativa agli elementi Custom XML coperti da brevetti e tecnologie sviluppate da i4i: oltre a una multa di quasi 290 milioni di dollari per rimborso danni Redmond era costretta a ritirare Word e Office dal mercato.
Anche se fin dal mese di agosto giornali e siti Web hanno dedicato numerosi articoli alla vicenda ventilando la possibile scomparsa dagli scaffali del cavallo di battaglia di Microsoft, la possibilità di un effettivo ritiro era decisamente remota. Scontato un intervento da parte di Microsoft per risolvere la questione, una correzione di rotta che è stata puntualmente messa in atto a tempo debito. La nuova patch distribuita agli OEM elimina il codice preso di mira dalla sentenza per tutti i costruttori che pre-installano Word e Office sui nuovi computer PC.
Microsoft si è ovviamente organizzata anche per appianare qualsiasi problema legale per le copie di Word e Office già in scatola e disponibili per l’acquisto nei negozi. A partire da agosto la multinazionale si è preparata per sostituire le copie in circolazione con nuove versioni prive del codice in questione, un refresh totale che verrà completato entro l’11 gennaio, data in cui entra in vigore la sentenza.
Con le modifiche che Microsoft ha apportato a Word e Office viene rimosso il supporto per gli elementi Custom XML all’interno dei file DOCX, DOCM e anche i file XML. I software MS continueranno ad aprire i file contenenti il codice ma gli utenti non potranno più visualizzare il codice. Notiamo infine che non esiste alcun problema per Office 2008 per Mac e anche per le versioni beta di Office 2010 che non contengono il codice oggetto della sentenza. Per gli utenti della Mela la sentenza in realtà non comporta alcun cambiamento visto che nemmeno iWork di Apple né OpenOffice.org utilizzano il codice e le tecnologie per cui la società i4i ha vinto la causa contro Microsoft. Nelle comunicazioni ufficiali partite da Redmond per aggiornare sulla questione Office e Word, Microsoft segnala che ha intenzione di proseguire nella vicenda legale fino ad arrivare al massimo grado di giudizio, quindi fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti se dovesse essere necessario.