Wired sbarca su App Store con una versione in digitale della sua edizione su carta. L’evento è di grande significato perché la testata era stata tra le prime al mondo ad avere cullato l’idea di una pubblicazione su un media interattivo come quello reso possibile da iPad. E non a caso Wired, attraverso il suo editore Condé Nast aveva fatto da apripista quando Apple aveva annunciato iPad, apparendo in diversi eventi come una delle realtà che avrebbero potuto, grazie sia al target che alla capacità di innovazione del team editoriale e redazione, creare un prodotto “vetrina”.
Ancora più interessante è l’aspetto tecnico. Condé Nast era tra gli editori che stavano lavorando ad una App creata in Flash poi compilata per iPad usando i tools di Adobe; il progetto è abortito per il bando applicato a questa metodologia da Cupertino, scelta che ha costretto Condé Nast a rivoluzionare i suoi piani e realizzare una App in Object C.
Il filmato che pubblichiamo in calce e che rappresenta un’anteprima della vera e propria applicazione, sembra dire che l’operazione è riuscita. Wired presenta filmati, gallerie, immagini interattive, un indice “evoluto”.
Nel primo numero si parla di Toy Stories 3, c’è una guida al giardinaggio “geek”, test di televisori LED, mappe interattive di Marte, uno sguardo al dietro le quinte di una registrazione di Trent Reznor dei Nine Inch Nails e molto altro.
La rivista è ovviamente in inglese, ma anche chi non si capisce bene questa lingua ed ha interesse al settore dell’editoria in digitale, potrebbe spendere in maniera utile i 3,99 euro del costo del primo numero di Wired Magazine. Si potrà così fare un confronto con le pochissime (fino ad ora) edizioni italiane per iPad che per ora sembrano non avere ben colto lo spirito e le funzioni della piattaforma e quel che oggi è un prodotto allo stato dell’arte nello stesso settore.