Con l’arrivo del Digital Markets Act (DMA) – provvedimento dell’Unione Europea che entrerà in vigore a marzo 2024 – ci sarà l’obbligo per Microsoft di rendere più facile la disattivazione di app installare per default in Windows, compreso il browser Edge e l’applicazione di ricerca Bing integrata nell’ultimo sistema operativo.
La disinstallazione delle app preinstallate è una delle misure richieste con il DMA che stabilisce una serie di criteri oggettivi e molto precisi per definire piattaforme online di grandi dimensioni che esercitano una funzione di controllo dell’accesso, vale a dire di “gatekeeper”. Tra gli obblighi. la possibilità di disattivare/disinstallare programmi preinstallati, non essenziali, alla stregua di app di terze parti.
Microsoft ha fatto sapere che il suo browser e altre app normalmente integrate in Windows potranno ovviamente essere scaricate dal Microsoft Store. Le applicazioni considerate fondamentali per il funzionamento di Windows saranno etichettate come app di “Sistema”, sia nell’elenco delle applicazioni, sia nel menù Start; le altre potranno essere disinstallate.
L’azienda di Redmond si sta adeguando perché costretta: da tempo fa di tutto per spingere gli utenti a sfruttare il suo browser e i suoi servizi, compresi avvisi per allontanare gli utenti dal download di Google Chrome, scoraggiando il ricorso a software della concorrenza.
Le app Cortana, Foto, Contatti e Fotocamera saranno eliminabili sia dagli utenti europei che da quelli degli altri continenti – limitatamente a Unione Europea, Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
Per quanto concerne i risultati delle ricerche, sarà possibile ricevere risultati da motori di ricerca come Google o DuckDuckGo e regolare il flusso di informazioni che appare nel pannello dei widget. Queste novità saranno distribuite in una futura versione Release Preview.
Per quanto riguarda Apple, l’Europa potrebbe costringere Cupertino a mostrare un messaggio all’utente se desidera usare Safari o no? Per evitare di cadere sotto il regolamento, secondo Apple di Safari per Mac, iPadOS e iOS dovrebbero essere considerate tre versioni differenti; Bruxelles non si fa incantare facilmente, anche perché sulla pagina web dedicata da Apple a Safari appare la dicitura “Same Safari. Different Device” (“Su ogni dispositivo, è sempre il tuo Safari” nella versione italiana). Le ultime notizie riferiscono che Cupertino si sta preparando a contestare alcuni obblighi previsti dalla normativa sui mercati digitali.
Il mancato rispetto delle normative, lo ricordiamo prevede ammende fino al 10% del fatturato mondiale totale annuo dell’impresa, o fino al 20% in caso di violazioni ripetute. Per la penalità di mora è prevista ammenda pari al 5% del fatturato medio giornaliero.
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