C’è chi sceglie il Mac e chi punta sul più classico Windows ma c’è anche chi, come il governo della Corea del Sud, decide di abbandonare quest’ultimo per passare a Linux. Secondo le indiscrezioni il Ministero dell’Interno e della Sicurezza del paese avrebbe delineato il piano per lo switch con il duplice obiettivo di ridurre i costi e ridurre la dipendenza data da un singolo sistema operativo.
Inizialmente si procederà con l’installazione di Linux su un numero ridotto di computer: se non ci saranno problemi di compatibilità o di sicurezza si procederà poi per l’aggiornamento di massa. Al momento non è chiaro quale versione di Linux verrà utilizzata né è stata indicata una data di avvio di questo nuovo e curioso processo.
Lo switch in effetti non dovrebbe scioccare: dopo un lento abbandono, il supporto gratuito per Windows 7 terminerà definitivamente a gennaio 2020 e ciò potrebbe rendere costoso il mantenimento delle licenze dei vari pacchetti. A non esserne contenta sarà proprio Microsoft, sebbene il colpo sarebbe stato probabilmente più pesante in passato: oggi infatti l’azienda, parallelamente a quanto sta facendo anche Apple, concentra maggiormente gli sforzi sullo sviluppo dei servizi piuttosto che nella vendita delle licenze Windows. In effetti c’è ancora tempo per trarre profitto dopo lo switch del governo sudcoreano, magari rendendo le sue offerte cloud semplicemente “indispensabili”.