È noto da tempo che per il nuovo Windows 8, Microsoft sta spingendo i produttori di PC a offrire schede madri con l’UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), una tecnologia che offre maggiore sicurezza, funzionalità e che dovrebbe gradualmente sostituire il vetusto BIOS, un applicativo di piccole dimensioni codificato all’interno di una memoria flash che contiene le routine di base che permettono di avviare il computer. I computer Apple nella variante con CPU Intel utilizzano l’UEFI sin dal 2006: i primi Mac con Intel a sfruttarlo sono stati gli iMac con CPU Core Duo (sui vecchi Mac con CPU PowerPC era utilizzata implementata la variante EFI).
In seguito alla spinta verso l’uso dell’UEFI non sorprende una novità emersa nelle ultime ore: il supporto in Windows 8 per il sistema di partizionamento GPT, quello su Mac OS X conosciuto come GUID, superando varie limitazioni delle tabelle MBR e permettendo la gestione di dischi di grandi dimensioni (GPT consente la creazione di partizioni grandi fino a 9.4ZB). Ciò ovviamente non significa che i dischi Mac saranno leggibili su PC: Apple continua a preferire l’inizializzazione dei dischi in format HFS+, Microsoft l’NTFS; è curioso ad ogni modo segnalare come OS X e Windows sfruttino simili meccanismi per la gestione dei dischi.
[A cura di Mauro Notarianni]