Winamp è un software gratuito per la riproduzione di file multimediali che ha conosciuto un discreto successo negli anni ’90. È stato rilasciato prima per Windows e nell’ottobre 2011 è arrivata (ma ha avuto poco successo) anche la versione Mac.
Dopo varie vicissitudini, Winamp è passato nelle mani di AOL, aveva stuzzicato l’interesse di Microsoft e alla fine è finito per diventare proprietà di Radionomy, un servizio di aggregazione di stazioni radio online con sede a Bruxelles (Belgio) al quale AOL ha ceduto anche la piattaforma di streaming Shoutcast.
All’apice del suo successo pare vantasse 60 milioni di utenti ma anche ora che è praticamente scomparsa, l’applicazione continua ad avere degli estimatori e c’è anche chi ha creato un clone che simula il funzionamento di Winamp sul web.
Gli sviluppatori ora annunciato il ritorno dell’app, in particolare una versione per iOS e Android, promettendo che la versione per computer non sarà abbandonata. Non si conoscono i dettagli ma Alexandre Saboundjian, CEO di Radionomy ha parlato di “una versione completamente nuova entro il prossimo anno”, spiegando che sarà possibile ascoltare i file MP3 che “avete a casa” ma anche riprodurre file “dal cloud, podcast, stazioni radio in streaming e playlist che forse avete già creato”. “Le persone” ha continuano Saboundjian, “vogliono una sola esperienza”. “Credo che Winamp sia il player perfetto per permettere a tutti di ottenere questo e vogliamo che le persone possano usarlo su qualsiasi dispositivo”.
Gli interessati possono indicare il proprio indirizzo mail sul sito ufficiale dedicato al prodotto per ricevere dettagli quando l’app Winamp per iOS e Android sarà pronta. Difficile sarà ricostruire il mondo intorno a Winamp. Intorno all’applicazione del lama (come non citare l’assurdo slogan: “Winamp, it really whips the llama’s ass!”), esisteva una vera e propria comunità e uno stile di vita che aveva come riferimento i giovani, gli amanti della tecnologia e sostenitori del software libero.