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Ecco come la CIA spiava i vecchi Mac. Lo rivela un nuovo articolo pubblicato su Wikileaks citando “Achilles” e “SeaPea”, due exploit facenti parte del progetto “Imperial” che hanno permesso all’Agenzia d’Informazioni Centrale del governo americano di spiare i Mac.
Parliamo al passato perché, sebbene Apple non abbia ancora rilasciato dichiarazioni, probabilmente stiamo parlando di vulnerabilità già risolte: da questo punto di vista, la società di Cupertino si è infatti data sempre molto da fare, inoltre il sistema di attacco in questione funzionerebbe su OS X Lion e Snow Leopard, due sistemi operativi piuttosto datati (rispettivamente rilasciati nel 2010 e nel 2009). Tuttavia per averne la certezza si dovrà attendere una comunicazione ufficiale.
Per quanto riguarda “Achilles” un malintenzionato sarebbe in grado di agganciarsi ai classici file .DMG comunemente utilizzati su Mac per installare le applicazioni, infettando il computer all’insaputa dell’utente. Il sistema è anche piuttosto intelligente in quanto sarebbe in grado di eliminare qualsiasi traccia, rendendolo difficile da scovare anche ad eventuali software antivirus installati sulla macchina.
“SeaPea” richiede invece l’accesso di root per essere installato su Mac e garantisce alla CIA un controllo totale e invisibile: nel caso riesca ad infettare il computer non c’è modo di rimuoverlo, se non formattando il disco oppure aggiornando il Mac ad una versione più recente del sistema operativo.