La nuova funzione Wi-Fi Sync che sarà disponibile con il rilascio di iOS 5 permetterà di sincronizzare e trasferire brani sui dispositivi iOS sfruttando il collegamento senza fili Wi-Fi. Il nome e la funzione del nuovo servizio che sarà parte integrante di iOS 5 sono però identici all’app Wi-Fi Sync che il programmatore britannico Greg Hughes sottopose ad Apple nel 2010 per l’approvazione e che Cupertino non ha mai ammesso su App Store. Non solo nome dell’app e funzione sono praticamente identici alla sincronizzazione senza fili di iOS 5 ma, secondo Hughes, Cupertino si sarebbe spinta oltre presentando per la nuova funzione una icona quasi identica a quella del’app respinta l’anno scorso. In questo articolo riportiamo le immagine delle due icone a confronto: a sinistra l’icona originale dell’app Wi-Fi Sync di Greg Hughes e a destra l’icona utilizzata da Apple per il nuovo vervizio Wi-Fi Sync integrato in iOS 5.
Lunedì subito dopo il keynote della WWDC Apple ha elencato Wi-Fi Sync tra le nuove funzioni offerte da iOS 5 sul proprio sito web, novità che non ha mancato di interessare il giovane Greg Hughes, originale autore dell’app Wi-Fi Sync, iscritto al terzo anno di Informatica all’università di Birmingham. “Ovviamente sono rimasto piuttosto scioccato – ha dichiarato Hughes intervistato da The Register precisando – Sto vendendo la mia app con quel nome e icona da almeno un anno. Apple ne era a conoscenza perché sottoposi l’app a loro, così è stato sorprendente vedere tutto questo”. Ricordiamo infatti che dopo il rifiuto di pubblicare su App Store da parte di Cupertino, Hughes ha messo in vendita la sua app Wi-Fi Sync sullo store di Cydia dedicato agli utenti con iphone sottoposto a jailbreak. Wi-Fi Sync di Hughes è una delle app più acquistate e scaricate dello store Cydia: in un anno circa ha venduto oltre 50mila copie al prezzo di listino di 10 dollari.
In Rete la grande somiglianza di Wi-Fi Sync di iOS 5 con la versione in app creata da Hughes nel 2010 sta avendo una certa eco, così come la storia dell’app originale e dello sviluppatore. Hughes afferma che nel 2010 fu contattato telefonicamente da un addetto di Apple che si complimentò con lo sviluppatore per il lavoro compiuto sulla propria app ma che anticipava l’esclusione da App Store a causa di non precisati problemi di sicurezza e anche per una serie di operazioni non incluse del kit software per gli sviluppatori. Cupertino è nota per la strenua difesa legale dei propri marchi e tecnologie, questa volta sembra però non aver prestato molta attenzione alla precedente invenzione di Hughes.