Dopo mesi e mesi di attesa, Meta ha deciso di rilasciare l’aggiornamento che consente agli utenti di WhatsApp in possesso di più di un telefono di utilizzare lo stesso account contemporaneamente fino a quattro telefoni. La versione più aggiornata della app di Meta permette la nuova funzione (vediamo tra un attimo come si fa) ma il rilascio è ancora in corso e ci vorranno giorni, se non qualche settimana, prima che diventi disponibile per tutti.
Una scelta logica
Dopo l’introduzione di questa funzione, richiesta da anni, a che punto siamo arrivati? In realtà le novità in casa Meta per WhatsApp sono state tante. Si potranno fare molte cose come gestire messaggi che si cancellano da soli o possono essere modificati, oppure foto a maggiore qualità e messaggi a se stessi e varie altre cose. Soprattutto, viste le truffe e i furti in corso via WhatsApp, Meta sta proteggendo meglio gli account da spam e attacchi vari.
Infine, si può già utilizzare lo stesso account senza soluzione di continuità su un telefono e su diversi altri dispositivi e questo già dal 2021, grazie ai collegamenti desktop o via browser, ma si tratta di connessioni macchinose e parziali, che richiedono oltretutto che il telefono con il numero e Whatsapp siano online.
Messaggi di Apple, Telegram e molte altre app di messaggistica lo fanno da sempre. La tanto attesa “fase due” per gli utenti di WhatsApp è quella di fare come la concorrenza e avere installata la app nativa su più telefoni contemporaneamente, a prescindere dal numero dell’apparecchio. WhatsApp infatti è uno dei più grandi servizi di messaggistica con oltre 2 miliardi di utenti. Tuttavia, fino ad oggi mancava il supporto per i collegamenti multipli su più telefoni, anche per via del supporto della crittografia end-to-end per le chat e le chiamate.
WhatsApp su più telefoni
Per avere la funzione bisogna prima fare una nuova installazione della app sul telefono in cui si vuole avere una copia dell’account già esistente, ed ovviamente aver effettuato il backup dei dati su quello originale.
È possibile utilizzare lo stesso account WhatsApp su un massimo di quattro telefoni. Si collegherà ogni telefono aggiuntivo nello stesso modo in cui si collega WhatsApp alla app browser web e desktop, cioè con un codice QR, anche se Meta sta lavorando a una versione in cui viene generato un codice numerico da inserire, assieme al proprio numero di telefono, per rendere la procedura più veloce.
Ogni telefono collegato si connette a WhatsApp con la app in modo indipendente, garantendo la crittografia end-to-end dei messaggi, dei media e delle chiamate. Vengono conservate le chat fino a un anno. Finora, lo ribadiamo per chiarezza, era possibile collegare altri apparecchi solo utilizzando la app desktop (Mac e PC) oppure il browser.
In questo modo invece è possibile utilizzare WhatsApp sul telefono secondario anche se il primario è spento. Meta tuttavia fa log out dall’account se il telefono con il WhatsApp originale non va in linea per più di due settimane.
La scelta delle architetture
La strategia di Meta per WhatsApp è da sempre stata criticata per gli utenti. Meta qui paga però un debito tecnologico importante, perché per arrivare ad avere gli stessi messaggi su più apparecchi l’azienda deve in realtà superare un problema architetturale. Infatti, il servizio di messaggistica all’inizio utilizzava una rete P2P e poi ha strutturato un sistema centralizzato che però si basa ancora su una serie di assunzioni che vincolavano l’uso di WhatsApp a un unico apparecchio per di più online.
Il passaggio è stato molto lento e complesso, con alcune ruvidità che da tempo infastidiscono gli utenti. C’è spesso il rischio di perdere le chat se non si fa backup in maniera adeguata, la difficoltà a migrare da iPhone ad Android o viceversa, e via dicendo. Tutte cose che l’azienda sta cercando di risolvere e aggiornare per tenere dietro alla concorrenza.
Meta infatti teme sia Apple con Messaggi da un lato che Telegram e altre app più piccole dall’altro, ma teme anche che Google possa finalmente far partire la sua strategia per quanto riguarda la messaggistica (cosa che l’azienda non è mai riuscita a fare) ed erodere la sua base utenti.
La giungla globale
Il vero problema però è più profondo: la messaggistica è diventata molto più che non un SMS mandato via internet con qualche capacità multimediale. Attraverso la messaggistica passano le relazioni in tempo reale e differito tra le persone: gruppi, canali, liste di clienti. Dai medici ai politici, tutti sono su WhatsApp non fosse altro perché ci sono anche gli altri e bisogna quindi essere reperibili.
Meta su questo è sempre stata molto forte perché sfrutta la funzione Business degli account a pagamento collegata agli utenti business (il catalogo è pressoché infinito: negozi e piccole imprese, ma anche partite IVA, enti privati e pubblici, radio locali, fondazioni) che sfruttano la possibilità di gestire liste di persone e un numero di contatti elevato. WhatsApp Business come componente chiave per un sistema di gestione clienti (CMS) complementare e integrabile con i grandi nomi del settore, quindi.
Inoltre, sempre più spesso le persone vivono in ambiti transfrontalieri. Android da sempre ha come opzione la seconda Sim fisica, che Apple ha avuto solo brevemente nel mercato cinese. A Cupertino invece hanno realizzato come standard la eSim, che addirittura negli Usa è l’unica possibilità per gli iPhone 14.
Questo abilita automaticamente la possibilità di avere più numeri di telefono sullo stesso apparecchio e complica fortemente la vita ad app come WhatsApp (e Telegram, tra gli altri), mentre SMS e Messaggi sopravvivono in qualche modo. Ma è solo l’inizio.
L’utilizzo di più telefoni è calato rispetto al passato ma sta avendo un forte ritorno, soprattutto visto che i vecchi apparecchi hanno vita lunga e con il lavoro da casa avere due linee è più conveniente per separare ancora meglio la vita privata da quella lavorativa. WhatsApp su questo fronte era rimasto indietro.
Scontro al vertice
Apple e Google sono in conflitto su quale standard utilizzare per gli SMS: Apple vorrebbe tenere quel che c’è e continuare a usare le funzionalità di Messaggi con le bolle blu e verdi, Google vorrebbe lo standard digitale che di fatto eliminerebbe gli SMS e trasformerebbe però la app degli SMS nell’anti-WhatsApp.
Telegram, dal canto suo, combatte la guerra della privacy e dell’indipendenza, offrendo una soluzione che consente di collegarsi da tutti gli apparecchi che si vuole e senza dichiarare la propria identità telefonica. Altre app (Signal, fra tutte) nascono con ambizioni forse più limitate dal punto di vista del numero di utenti ma non certo da quello della privacy e riservatezza, con sistemi che impediscono a chiunque, anche alla magistratura, di accedere al contenuto delle chat.
Ma è WhatsApp in realtà che sta combattendo una battaglia fondamentale per diventare il mezzo di comunicazione dei business. Con un abbonamento è possibile contattare tutti i clienti e, data la universale distribuzione di WhatsApp negli apparecchi anche di chi cerca di non usarlo, diventa difficile poi evitarlo.
WhatsApp è stato usato dalle grandi e piccole aziende e da qualsiasi altro gruppo organizzato. Sopravvive da un lato a Teams di Microsoft e dall’altro a Slack nelle organizzazioni informali. È un modo per comunicare snello, agile e veloce. Adesso, se disponibile in maniera nativa su più telefoni e in maniera indiretta anche su computer e tablet, potrebbe giocare una partita unica sul mercato.
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