Le infografiche aziendali spesso si traducono in noiosi dati statistici e di mercato ma nel caso di WhatsApp rappresentano una miniera di dati preziosi che testimoniano l’eccezionale ascesa da app semi sconosciuta di messaggistica a servizio universalmente utilizzato nel mondo. Tra i dati più curiosi riportati da Phone Arena, vale la pena rilevare che WhatsApp ha raggiunto questo successo globale spendendo zero dollari in marketing, una progressione forse mai registrata prima nella storia ottenuta semplicemente tramite il passaparola.
Dopo aver lasciato Yahoo nel 2008 i due soci fondatori Jan Koum e Brian Acton hanno tentato di farsi assumere da Facebook e Twitter, in tutti e due i casi senza successo, una decisione di cui Facebook senza dubbio si è pentita considerando che nel 2014 ha acquistato WhatsApp per ben 19 miliardi di dollari. Prima di questa super offerta anche Google ha fatto una proposta di 10 miliardi di dollari, ma il servizio di messaggistica è stato più valutato da Facebook che di fatto ha attribuito all’attività un valore superiore all’interno budget della Nasa di quell’anno pari a 17 miliardi di dollari.
Lanciata in esclusiva su App Store nel novembre del 2009, WhatsApp ottiene i sui ricavi esclusivamente dall’abbonamento annuale che costa da 99 centesimi a 1 dollaro dopo il primo anno di utilizzo. In aprile 2015 il servizio conta su 800 milioni di utenti attivi con una media di 195 minuti di utilizzo settimanale. Oggi WhatsApp è tradotto in 32 lingue ed è disponibile per iOS, Android, BlackBerry e Windows Phone con una quota del mercato dei messaggi istantanei stimata nell’ordine del 75%. Un successo strepitoso se si tiene in considerazione che in WhatsApp lavorano solamente 55 persone.