Western Digital riferisce che futuri dischi rigidi potranno offrire capacità di archiviazione di 80TB e anche 100TB grazie alla tecnologia di registrazione magnetica Heat Assisted Magnetic Recording (HAMR).
Secondo il produttore per avere queste capacità negli HDD bisognerà attendere il 2030, quando gli strati di pellicole con grani in ferro e platino annegati nel carbonio (FePt-C) cominceranno a evidenziare limiti in termini di densità ma Western Digital afferma di essere già al lavoro su una nuova tecnologia HDMR (Heat Dot Magnetic Recording) che permetterà di superare alcuni limiti attuali.
L’HDMR è una tecnologia di registrazione ancora più avanzata della HAMR e che sfrutta un laser per creare punti di magnetizzazione sulla superficie del disco magnetico, elementi che possono essere letti e scritti in modo più preciso rispetto alle tracce circolari offrendo una densità di memorizzazione ancora più elevata.
Lo scorso anno ricercatori di Seagate, NIMS e Università di Tohoku (Giappone) hanno evidenziato la possibilità di usare materiali grazie quali ottenere una densità di 4 Tb per pollice quadrato, ovvero 0,62 Tb/cm²; ulteriori evoluzioni permetterebbero di arrivare a 10 Tb per pollice quadrato e a dischi con 8 0 10 piatti per centinaia di terabyte di archiviazione (un terabyte = mille miliardi di byte).

WD spiega che altre tecnologie sfruttate attualmente in dischi rigidi di grandi dimensioni sono la Shingled Magnetic Recording (SMR), che sovrappone parzialmente le tracce dei dati per aumentare la densità delle aree e la capacità di archiviazione complessiva per disco, e la MAMR (Microwave Assisted Magnetic Recording), che utilizza le microonde per migliorare le capacità di registrazione magnetica.
Con le aziende che generano e memorizzano sempre più dati, e carichi di lavoro sempre più elevati per via dei contenuti generati con l’AI (es. generatori di immagini e video) la domanda di storage è crescente e WD calcola che i dati memorizzati nel mondo nel 2028 triplicheranno rispetto a quelli del 2023.