Western Digital sta per rilasciare un hard disk portatile della serie My Passport in una variante da 2 TB. L’unità interna è da 2,5” e il prezzo previsto si aggira sui 200$, a buon mercato visto i costi odierni degli HD, da qualche tempo alle stelle a causa delle alluvioni. Le misure sono: 110x83x18mm e dunque il costruttore potrebbe aver usato un drive da 12.5mm non installabile in molti notebook (dovrebbe essere possibile l’installazione sui MacBook Pro che accettano le unità da 12,5mm). La connessione esterna prevede una porta USB 3.0 e l’unità è limitata solo dai 5400rpm del disco. In soli 200 grammi si potrà avere in tasca un’enorme capacità di archiviazione. L’unità dovrebbe arrivare presso i rivenditori alla fine del mese.
Nel frattempo l’azienda ha concluso l’acquisizione di Viviti Technologies Ltd. (precedentemente nota come Hitachi Global Storage Technologies), con effetto in data 8 marzo 2012, per il valore di 3,9 miliardi di dollari in contanti e 25 milioni di azioni comuni di WDC, valutate approssimativamente 0,9 miliardi di dollari. Hitachi Ltd, attualmente possiede circa il 10% delle azioni WDC in circolazione, ed ha il diritto di designare due membri del Board of Directors di WD.
WD Technologies (WD) e HGST opereranno come aziende interamente controllate da WD. Il fatturato aggregato delle due aziende nel 2011 è stato di 15 miliardi di dollari. Come Chief Executive Officer di WD, John Coyne mantiene il ruolo di CEO, con Steve Milligan presidente, Tim Leyden chief operating officer e Wolfgang Nickl chief financial officer.
Uno studio IDC sul mercato sul mercato degli HDD prevede per il settore una crescita complessiva dell’8,6% ogni anno, tra il 2011 ed il 2016. “La richiesta di storage digitale continua ad aumentare, guidata dalla forte espansione dei contenuti digitali, sia nel mercato consumer che in quello professionale”, dice John Rydining, research vice president, hard disk drives & semiconductors, IDC. “La mobilità, le infrastrutture cloud, i social network ed il big data stimolano la creazione di contenuti digitali in nuovi formati ed in nuovi segmenti di mercato, creando la necessità di una varietà ancora più ampia di tecnologie e prodotti da parte dei fornitori di soluzioni storage.”
La componente cash dell’acquisizione è stata finanziata da un credito quinquennale di 2,3 miliardi di dollari, da finanziamenti ricorrenti a breve termine pari a 500 milioni di dollari e dall’attivo nel bilancio aziendale. L’azienda prevede che la transazione abbia effetto immediato sui suoi utili per azione su base non-GAAP, escludendo quindi le spese legate all’acquisizione, gli oneri di ristrutturazione e l’ammortamento di beni immateriali. Inoltre, l’azienda prevede di mantenere comunque una posizione positiva a livello di utile netto.
[A cura di Mauro Notarianni]