Per Wall Street è come se l’iPhone non fosse mai stato lanciato. Questo quello che si deduce dall’andamento delle quotazioni in borsa del titolo Apple sceso ai minimi di (quasi) gli ultimi due anni e per la prima volta al di sotto del livello che avevano prima dell’annuncio del telefono.
iPhone, lo ricordiamo, era stato presentato per la prima volta il 9 gennaio; il giorno precedente le azioni AAPL valevano 85,47 dollari, oggi hanno chiuso a 80,49$. Anche se successivamente all’annuncio del telefono, Apple era andata sotto agli 85$, mai dal 28 dicembre 2006, ovvero, come accennato, prima del discorso introduttivo di Steve Jobs che rivelò al mondo il telefono, le quotazioni erano scese a quota 80$
L’arretramento è ancora più stupefacente se si guarda al valore massimo raggiunto negli ultimi 12 mesi da AAPL, per la precisione quota 202,96 in prossimità dello scorso Natale, per la precisione il 27 dicembre. Da allora il mercato azionario ha sottratto ad Apple quasi il 60% del suo valore; eppure gli ultimi bilanci sono di gran lunga più promettenti di quelli di cui si poteva avere sentore alla fine del dicembre dello scorso anno. Quello che è cambiato è il clima dell’economia e lo stato generale dei mercati azionari americani (vicinissimi ai minimi degli ultimi cinque anni). Lo scenario estremamente pessimistico non consente di tenere in conto quello che sta significando e potrebbe significare nel futuro di Cupertino il cellulare con la Mela e non permette neppure di guardare all’aumento dei profitti e del fatturato.