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Vox, recensione del player MP3 “rock”

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Più di una volta qui sulle pagine di Macitynet abbiamo richiamato l’attenzione su come il binomio iTunes/Musica (rispettivamente per Mac e iPhone) svolga il compito prefissato ma che non segua il coraggio e l’ambizione di molti altri prodotti Apple: al di la di quelle che sono le decisioni di Cupertino in merito, ad oggi noi abbiamo deciso di affidare la nostra libreria musicale a Vox, player audio per Mac e iPhone innovativo, grintoso e, come direbbe Adriano Celentano, decisamente “rock”.

Vox, recensione del player MP3 “rock”
Il piccolo player per Mac, assolutamente minimalista

Vox, la recensione

Perchè Vox?

Fermo da anni alla stessa versione, iTunes sta dimostrando segni di vecchiaia e Musica, controparte per iPhone, dopo aver stupito con il suo look moderno all’esordio, non ha più continuato a innovare come in passato risultando addirittura elementare rispetto a concorrenti anche più blasonati come Spotify o Amazon Music.

Detto fatto che per la sincronizzazione con iPhone via cavo (e backup su Mac), per chi ancora svolge questa funzione, e utilizzo di servizi come Apple Music, le App di Apple sono essenziali e indispensabili, nel quotidiano c’è spazio per molto altro.

Vox, recensione del player MP3 “rock”
Anche con la finestra espansa, il player per Mac resta minuto

Considerato che a noi piace molto utilizzare il non piccolo archivio di musica convertita in MP3/AAC, che ha un peso di circa 260GB, dopo anni di grigiore di iTunes (in tutti i sensi), abbiamo apprezzato molto il look alternativo di Vox, una piccola App disponibile per Mac e iPhone che nella versione gratuita sfrutta la libreria musicale di iPhone e Mac come riproduttore avanzato (anche di Radio e altri servizi di streaming), con una interfaccia trendy e innovativa, ma in quella Premium riesce a sfruttare benefici come un sistema di equalizzazione avanzato, servizi cloud e Audio units.

Chi scrive ha visto Vox crescere molto negli anni, in alcuni casi in modo anche molto interessante, e per alcuni versi riprendere la strada di piccole App storiche come Audion oppure SoundJam (quest’ultimo alla base di iTunes), nomi storici che hanno in effetti fatto la storia della musica nel mondo informatico una ventina di anni fa, e che avevano idee da vendere, purtroppo perse nei meandri dell’informatica fagocitate dalla potenza di iTunes e di iPhone.

Scegliere Vox oggi come vedremo non significa abbandonare le App di Apple, ma sostanzialmente mettere qualche cosa sopra di totalmente nuovo, più comodo e funzionale, che in effetti sa un po’ di anticonvenzionale, come ogni buona canzone Rock dev’essere.

Vox, recensione del player MP3 “rock”
Il pannello di controllo aggiuntivo che permette di comandare Vox tramite i pulsanti multimediali della tastiera (al posto di iTunes)

Tutto nasce dal Mac…

Secondo noi gran parte della bellezza di Vox è tale anche per il fatto di essere esclusiva Apple: per chi sviluppa significa non dover sottostare a compromessi limitanti e poter osare di più in libertà. Un veloce scambio di email ci ha chiarito che la versione per Windows e quella per Android sono in fase di sviluppo e che le vedremo tra pochissimo, staremo a vedere in quale modo e con quali differenze.

Per il momento dimenticate i finestrini di iTunes e il grigiore d’interfaccia, Vox non è assolutamente invadente: non può fare gestione nel senso stretto del termine, non ha la capacità di intervenire sui TAG di un file audio, ma al tempo stesso, non essendo vincolato ad uno specifico database come iTunes, è molto pratico da gestire.

Vox, recensione del player MP3 “rock”

Possiamo usare a piacere la libreria di iTunes (comprese le playlist e gli audiobook) oppure lasciare che Vox suoni liberamente una cartella contenente file audio trascinata sopra la piccola finestrella o l’icona: terribilmente comodo per chi deve ogni giorno suonare moltissimi brani diversi e provvisori, evitando che poi finiscano nella libreria di iTunes, pensiamo a professionisti dell’audio ma anche a chi ha un portatile con poco spazio e deposita all’interno solo i brani che gli interessano in quel momento (per un ascolto offline).

L’interfaccia è minimalista, probabilmente perché gli autori vedono Vox come una App a servizio delle altre: suona la musica nel mentre che facciamo altro, e per questo preferisce sostare in modo discreto con un piccolo player che, all’occorrenza, mostra l’elenco dei brani o la scelta tra quelli disponibili.

Il piccolo telecomando che sosta nella barra degli menu è qualche cosa di incredibilmente utile: permette al volo di gestire la riproduzione dei brani senza per questo dover richiamare il player in primo piano, ottimo se state lavorando ad un progetto e volete risentire l’ultima traccia o saltarne una: tramite un piccolo add-on gratuito, è possibile anche comandare i pratici comandi da tastiera, altrimenti relegati a iTunes.

Vox, recensione del player MP3 “rock”
Piccola chicca: l’icona di VOX nel Doc diventa la cover del brano in esecuzione

Tra le funzioni interessanti di Vox anche la possibilità di utilizzare stazioni radio (in streaming), pescandone da un elenco vastissimo ma ben organizzato per generi, localizzazione e tendenza, identificando anche le stazioni preferite per un richiamo più veloce.

In ultima analisi, possiamo anche identificare una specifica uscita hardware proprio per Vox, che può essere diversa da quella di default: situazione ideale per i suoni di sistema e avviso, che possono usare i diffusori integrati nel Mac mentre per la musica possiamo sfruttare un audio dedicato, come nel nostro caso in cui abbiamo utilizzato le Nommo Pro di Razer.

Vox, recensione del player MP3 “rock”

…ma risplende su iPhone

Le due App per Mac e iPhone sono complementari ma, perlomeno nella versione gratuita, del tutto indipendenti l’una dall’altra: Vox per iPhone, in particolare, permette di gestire la libreria e le playlist integrate di Musica, oppure i brani caricati manualmente (ma in questo caso con iTunes si fa comunque prima), quindi che abbiate l’App installata sul Mac o meno, non fa differenza.

Vox per iPhone però, più di quella per Mac, rappresenta un balzo in avanti netto in quanto a stile, comodità e immediatezza: le gesture sono essenziali e comandano tutto, dalla scelta dei brani alla coda di riproduzione, in modo più semplice e veloce di iTunes.

Vox, recensione del player MP3 “rock”
L’interfaccia di Vox, qui su iPhone 8, che tra l’altro era scura anche prima della moda degli ultimi tempi

Durante la riproduzione di un brano, appena sotto la copertina, Vox mostra un piccolo spettro sonoro del brano che oltre ad essere interessante visivamente, aiuta molto nella ricerca di uno specifico momento del brano, perché scorrendolo possiamo riconoscerlo anche visivamente.

Certo, all’inizio serve farci un po’ la mano (letteralmente, perché le gesture devono essere assimilate, ma c’è una pratica guida) ma dopo un po’ diventa tutto naturale ed è una incredibile ventata di freschezza rispetto alla staticità di iTunes: un player “millennials” potremmo definirlo, per chi utilizza l’archiviazione dei brani in locale ma molto coraggioso e interessante nel design.

Sono presenti all’interno dell’App la possibilità di ascoltare brani di SoundCloud, Spotify Premium e le internet radio, oltre ovviamente a tutti i brani caricati su iPhone, anche ad alta risoluzione (come Flac).

Vox, recensione del player MP3 “rock”

Vox premium, la differenza del cloud (e oltre)

Entrambe le App, per Mac e iPhone, si possono scaricare dal sito web e da App Store e usare gratuitamente senza limitazioni di tempo. In entrambi i casi però è possibile attivare una sottoscrizione al servizio Premium (una sottoscrizione copre tutti i client di un singolo utente su tutte le piattaforme) che di fatto sblocca tutte le funzioni accessorie del player rendendolo molto più versatile e potente.

Il primo beneficio è senza dubbio la possibilità di utilizzare uno spazio cloud illimitato dove caricare i propri brani audio, in formato compresso (MP3/AAC) oppure non compresso (FLAC/AIFF) per poterli poi riprodurre in tutti i Mac e device iOS (Vox suona correttamente anche su iPad, ma non è una App universale) in streaming, ovviamente legati allo stesso account.

Vox, recensione del player MP3 “rock”

Il caricamento, che a quanto abbiamo capito può essere svolto solo da Mac tramite una piccola App che, di fatto, si sblocca attivando la sottoscrizione, è molto veloce e può essere manuale, individuando le cartelle e sottocartelle da caricare online, oppure automatico, con un demone che controlla in tempo reale alcune cartelle caricando automaticamente i brani nel cloud una volta inseriti manualmente tramite il Finder (questa funzione ci ha dato qualche problema ma un piccolo update dedicato a Mojave è arrivato proprio quando stavamo ultimando questo pezzo).

Il servizio cloud, simile ad iTunes Match, servizio di Apple precedente a Apple Music, è comodissimo per tutti quelli che vogliono sfruttare tutta la propria libreria musicale senza per questo doverla duplicare su tutti i dispositivi: si pensi a quanti hanno un portatile con spazio limitato, il computer dell’ufficio, un iPhone o iPad con soli 16GB di spazio e un Wi-Fi o 4G praticamente inutilizzato.

Bowers & Wilkins PX
Durante la prova abbiamo utilizzato le Bowers & Wilkins PX con un iPhone 8 per testare la resa dell’equalizzatore

Il servizio di Cloud permette anche la creazione e sincronizzazione delle playlist (a discrezione dell’utente, selettivamente per playlist) tra tutti ii device, in modo da ottimizzare tutte le risorse: caricate brani e liste di ascolto la sera dal Mac di casa e le ascoltate il mattino dopo in tram con iPhone e durante il giorno dal Mac dell’ufficio (o sempre da iPhone, con magari un diffusore bluetooth wireless).

Vox, inoltre, è anche compatibile con i diffusori SONOS: pur non apparendo all’interno dell’App ufficiale (peccato) come servizio a se, dall’interno dell’App Vox è possibile riconoscere e selezionare i vari diffusori nel servizio multiroom di SONOS (come i nuovi SONOS ONE).

Con la sottoscrizione aumentano sensibilmente anche la radio a cui avere accesso, da Vox stimate introno alle 30.000, oltre al supporto DLNA (funzione non ancora attiva ma che sembra arriverà prestissimo).

Riguardo alla sottoscrizione a noi è piaciuta molto la possibilità di gestire set audio avanzati, con un equalizzatore a 10 bande grafico, controllabile manualmente oppure tramite 30 preset interni: oltre a questo, è possibile inserire e creare manualmente Audio units per personalizzare ulteriormente l’uscita audio, che tra l’altro può anche essere aumentata del 200% nel volume per chi non ha sottomano uno speaker esterno.

La sottoscrizione a Vox ha un costo di 4.99 Dollari al mese e include tutte queste funzioni, attuabili da tutti i device: l’abbonamento annuale costa 49,99 Dollari (praticamente due mesi gratis) e quella per due anni 89,99 Dollari (6 mesi gratis), ma approfittando del BLACK FRIDAY i lettori possono approfittare di uno sconto del 50% utilizzando il codice YEAR-50-OFF-MACITYNET, valido sino al 10 Dicembre 2018 per le sottoscrizioni di almeno 1 anno.

Vox, recensione del player MP3 “rock”

Considerazioni

A questo punto avrete capito che a noi Vox è piaciuto molto: il coraggio di creare un insieme di App gratuite e un servizio Premium a supporto, con audacia e voglia di innovare sono senza dubbio da premiare per un team che ha sicuramente la musica nel sangue.

Ne vale la pena? Chi usa intensamente iTunes con la propria musica archiviata deve seriamente prendere in considerazione una prova sul campo, sia per Mac che per iPhone (e in futuro, chissà, anche sulle altre piattaforme).

Per la questione Premium, con sottoscrizione, la valutazione è soggettiva e dipende anche da tanti fattori: noi l’abbiamo fatta e ci troviamo bene, soprattutto per il cloud e l’equalizzatore personalizzato, che letteralmente permette di giocare con il suono, ma lasciamo la discrezione ad ogni utente.

Pro:
• Interfaccia innovativa e molto pratica
• Entrambe le App si possono usare gratuitamente senza limiti
• I servizi a sottoscrizione sono molto comodi

Contro:
• Dipende sempre da iTunes/Musica
• La parte Premium è un po’ cara

Prezzo: Gratuito (4.99 Dollari al mese per la parte Premium, o 49,99 Dollari all’anno)

Le App per Mac e iPhone di Vox possono essere liberamente scaricate partendo dalla pagina ufficiale del sito della casa madre: i nostri lettori possono approfittare di uno sconto dedicato per la sottoscrizione Premium utilizzando il codice promo YEAR-50-OFF-MACITYNET (valido sino al 10 Dicembre 2018).

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d’uso
Prestazioni
Qualità/Prezzo

In sintesi

Un player moderno e comodissimo da utilizzare anche nella sua forma gratuita: con la sottoscrizione Premium diventa imbattibile, anche se forse è un po' cara.

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