Volvo sta pianificando per il prossimo anno l’avvio test di guida autonoma nel Regno Unito al fine di velocizzare l’introduzione di una tecnologia che promette una significativa riduzione degli incidenti stradali, oltre che di decongestionare le strade più trafficate e far risparmiare tempo agli automobilisti.
La Casa Automobilistica svedese si sta occupando da tempo di sistemi di guida autonoma a livello globale, facendoli rientrare nell’ambito di un progetto più ampio che punta all’azzeramento entro il 2020 del numero di persone rimaste uccise o gravemente ferite a seguito di incidente stradale a bordo di una sua vettura.
l test organizzato da Volvo nel Regno Unito avrà il nome di ‘Drive Me London’ e si distinguerà dagli altri programmi di guida autonoma esistenti perché coinvolgerà normali famiglie nella guida di vetture con tecnologia di guida autonoma sulle strade della rete pubblica.
Volvo raccoglierà i dati prodotti da questi utilizzatori quotidiani della nuova tecnologia e li userà per sviluppare vetture con guida autonoma adatte alle condizioni di guida del mondo reale piuttosto che alle condizioni non realistiche che caratterizzano le prove sui circuiti di collaudo. Thatcham Research fornirà l’analisi dei dati tecnici e gli eventuali piloti professionisti che dovranno essere necessariamente coinvolti nel test.
L’iniziativ sarà avviata all’inizio del 2017 con un numero limitato di vetture con guida semi-autonoma e proseguirà nel 2018 in versione ampliata, coinvolgendo fino a 100 auto con guida autonoma e diventando così, secondo il produttore, il programma di test di questa tecnologia di guida più ampio ed esteso mai condotto sulle strade britanniche.
L’introduzione dei veicoli con guida autonoma promette di rivoluzionare le strade sotto quattro punti di vista: sicurezza, congestione del traffico, inquinamento e risparmio di tempo.
Ricerche condotte da enti indipendenti hanno dimostrato che la guida autonoma ha il potenziale di ridurre in modo significativo il numero di incidenti stradali, in alcuni casi fino al 30%. Fino al 90% di tutti gli incidenti stradali sono attualmente riconducibili a un errore o alla distrazione dell’automobilista, fattori che dovrebbero ridursi drasticamente grazie all’impiego di vetture con guida autonoma.
I produttori di veicoli prevedono che le auto ad elevato contenuto di autonomia nella guida, in grado quindi di escludere completamente il conducente dalla guida effettiva per alcuni tratti del percorso, saranno disponibili più o meno dal 2021 in poi.
“Indubbiamente verrà ridotta drasticamente anche la frequenza degli incidenti” ha commentato Peter Shaw, CEO di Thatcham Research, “Questo effetto lo abbiamo già riscontrato con l’introduzione del sistema di Frenata Autonoma d’Emergenza (AEB) su molte nuove vetture. Le ricerche condotte negli Stati Uniti dall’ente NHTSA pronosticano che entro il 2035, proprio grazie alla maggiore diffusione di automobili con guida autonoma e connesse alla Rete, gli incidenti verranno ridotti dell’80%. Inoltre, nel caso in cui l’incidente non si possa proprio evitare, la velocità d’impatto verrà comunque ridotta grazie alle prestazioni del sistema, contenendo così la gravità dell’incidente”.
Per quanto riguarda la congestione stradale, i veicoli con guida autonoma consentiranno una maggiore fluidità del traffico, riducendo così gli ingorghi e di conseguenza le emissioni dannose e l’inquinamento ad esse associato. Da ultimo, una minore congestione del traffico consentirà agli automobilisti di risparmiare tempo.
“La guida autonoma rappresenta un enorme passo avanti nell’ambito della sicurezza automobilistica,” ha dichiarato Håkan Samuelsson, Presidente e CEO di Volvo. “Prima si riuscirà a portare sulle strade le vetture con guida autonoma, prima si potrà iniziare a salvare vite umane”. “I vantaggi delle vetture con guida autonoma sono molteplici,” ha spiegato ancora Samuelsson. “E’ per questo che i governi di tutto il mondo devono creare il quadro legislativo e l’infrastruttura necessari a consentire la libera circolazione di questi veicoli entro il più breve tempo possibile. L’industria automobilistica non può fare tutto da sola. E’ importante che i governi diano il loro contributo.”