Volkswagen crede nell’auto connessa: è ufficiale l’acquisto da parte dell’azienda tedesca del centro di ricerca e sviluppo di Blackberry a Bochum. Questa acquisizione, che Volkswagen ha annunciato con un comunicato ripreso dal Suddeutsche Zeitung, rappresenta un passo importante nella concretizzazione del progetto dell’autovettura caraterizzata da un alto tasso tecnologico e da una connettività che legherà l’automobile, il proprietario e le infrastrutture.
Nella giornata di oggi, in cui la notizia è l’annuncio dell’ingresso del gruppo FIAT Chrysler nel programma Apple CarPlay per usare iPhone completamente integrato nel cruscotto delle automobili (Macity ne parla qui), l’annuncio di Volkswagen è un ulteriore passo in avanti verso l’auto del futuro. Volkswagen – che attraverso il marchio Audi ha già aderito al programma di Apple CarPlay – dimostra attraverso l’acquisto del centro di ricerca che crede in un futuro in cui l’automobile avrà come caratteristica peculiare la connettività: insomma, per i tedeschi l’autovettura di domani sarà in comunicazione continua con altri veicoli, con la casa produttrice, con il proprietario, con l’ufficio, con le officine dell’assistenza, con l’assicurazione e con tutto ciò di cui il pilota avrà bisogno.
Volkswagen è ora proprietaria della maggioranza del centro di Blackberry a Bochum, uno dei principali centri tedeschi per l’innovazione e la ricerca che però negli ultimi anni ha vissuto un momento di crisi: gli oltre 300 ingegneri che vi lavoravano sono diventati circa 200 oggi. L’azienda tedesca punta su questo centro e intende investire ancora nella ricerca: ha annunciato di puntare tutto sul veicolo in connettività. “La connettività sarà una caratteristica fondamental per l’auto di domani – spiega Heinz-Jakob Neußer, responsabile della Divisione Sviluppo Volkswagen –. Vogliamo espandere il nostro potenziale con ulteriore know-how per andare incontro alla necessità di offrire ai clienti un’auto dove sarà possibile uno scambio di informazioni tra veicolo e smarphone, ma anche tra veicolo e officina, proprietario, altri veicoli della stessa flotta aziendale, casa e ufficio del pilota”.
Da Wolfsburg ecco un altro passo in avanti verso l’Internet delle cose.