Fabbrica Volkswagen, Dipartimento di Sviluppo Tecnico, Padiglione 70: una Golf si avvicina. Il padiglione non ha finestre ma la Golf si muove in una città assolata. Niente di tutto ciò è reale, però, neanche la Golf. Questo modello, infatti, debutterà su strada solo tra qualche anno. Ciononostante, Frank Ostermann e Mathias Möhring siedono già a bordo dell’auto. Ostermann inserisce una destinazione nel navigatore, mentre Möhring regola l’aria condizionata. Questa Golf virtuale e il paesaggio che la circonda sono frutto di un innovativo lavoro di squadra. L’IT Virtual Engineering Labe il Dipartimento di Sviluppo Tecnico di Volkswagen avevano un obiettivo comune: rivoluzionare lo sviluppo dei nuovi modelli. Ce l’hanno fatta: la prossima Golf è già in fase di sviluppo virtuale.
Ostermann e Möhring indossano occhiali per la realtà virtuale connessi a numerosi computer. Möhring suggerisce di controllare i flussi della ventilazione alla massima potenza. Al tocco di un bottone, linee di flusso trasparenti circondano entrambi.
Frank Ostermann è a capo del Virtual Engineering Lab di Wolfsburg, uno dei sei centri di ricerca coordinati dal Dipartimento IT del Gruppo Volkswagen. Nei laboratori, esperti d’informatica, scienziati e specialisti software della Volkswagen lavorano con istituti di ricerca e partner tecnologici al futuro digitale dell’Azienda.
“Nel Virtual Engineering Lab, trasformiamo la realtà virtuale in strumenti pratici per i nostri colleghi dello Sviluppo”, dice Ostermann. La concept car virtuale è proprio uno di questi: il programma trasferisce la progettazione e i dati di simulazione dei prototipi in un motore grafico di quelli utilizzati nei videogiochi.
Il produttore di automobili tedesco sta utilizzando le concept car virtuali per lo sviluppo dei modelli di serie, come la prossima generazione della Golf. Möhring guida la digitalizzazione della progettazione del prodotto nel Dipartimento di Sviluppo Tecnico della Volkswagen e spiega: “Abbiamo ancora varie idee in serbo, di cui vi potrò parlare solo più avanti”.
Applicazioni di VR (Virtual Reality) come la concept car virtuale permettono di ottimizzare i costi di sviluppo, perché consentono di ridurre il numero di prototipi fisici che richiedono un costoso processo di realizzazione.
Ciò rappresenta un significativo miglioramento dell’efficienza ma significa anche risparmiare tempo. Poiché tutti i componenti sono progettati virtualmente, i loro dati possono essere facilmente trasferiti al programma. Il risultato è un modello virtuale ma perfettamente funzionante di una futura auto, su cui tutti i membri dello Sviluppo possono lavorare in contemporanea. “Questo ci permette di confrontarci su dettagli specifici già nella fase iniziale del processo; cosa che non è possibile con i prototipi fisici e che rappresenta, quindi, un grande passo avanti”, spiega Möhring.
Ostermann e il suo team al Virtual Engineering Lab stanno già lavorando al prossimo obiettivo. Per sviluppare un veicolo virtuale totalmente funzionante che permetta un’esperienza completa, hanno lanciato un progetto di ricerca alla Stanford University della California. In futuro, sarà possibile sentire al tatto la concept car virtuale, grazie a un sistema di punti sensibili alla pressione che simula tutte le forme e i bordi degli interni di un’auto. Questo permetterà agli utilizzatori di percepire le superfici e i comandi che tuttavia non esistono nel mondo reale. “Percepire al tatto il veicolo virtuale ci porterà in una dimensione completamente nuova”, dice Ostermann.