“Volkswagen, dietro la batosta tedesca c’è Apple e lo scontro per l’iCar”. Così titolava la penna di Luca Telese, giornalista di Libero, che ha firmato un controverso articolo dal retrogusto dietrologico, nel quale afferma che dietro allo scandalo di Volkswagen ci sarebbe Apple (e Google) e il futuro dell’automobile.
“Oggi, malgrado le apparenze, la partita non è (solo) Wolkswagen contro Toyota (o Psa, o contro Fca), non è solo una piccola-grande guerra di religione del tipo diesel-contro-ibrido – scrive Telese nel suo articolo – ma semmai è Wolkswagen (e tutti gli altri) contro Apple e Google, stavolta questo è il clangore assordante di una battaglia epocale tra vecchio mondo automotive e l’utopia futurista dell’I-Car”.
La tesi di Telese ha un tipico taglio complottistico: le ragioni che sottendono lo scoperchiamento del vaso di Pandora di Volkswagen, pizzicata a truccare i test di emissione di suoi motori diesel, starebbero in realtà in uno scontro per aggiudicarsi il mercato dell’automobile del futuro.
Da un parte i vecchi produttori dell’industria automobilistica tedesca, il cui massimo rappresentante Volkswagen tentava di conquistare il tentava di conquistare il mercato USA proprio con i modelli diesel; dall’altra gli emergenti (Tesla) e i prossimi (Apple e Google) protagonisti nordamericani, che puntano tutto sull’elettrico.
E’ qui che scatta quindi il complotto da parte della aziende USA, che tramano nell’ombra e fanno emergere uno scandalo che potrebbe estendersi all’intera industria automobilistica tradizionale, tutto a vantaggio dei nuovi produttori, inclusa Apple con la sua Apple Car, che invece scommettono su tecnologie elettriche.
Telese non è il solo a presentare una tesi di questo tipo, ma sappiamo quanto il complottismo abbia facile presa sul pubblico, benché non esistano prove ma solo supposizioni alla base di tali affermazioni.