La carenza globale di chip si sta diffondendo in tutte le aree della tecnologia e la sua stretta non sembra allentarsi. Nintendo è tra i marchi che continua a soffrire a causa della carenza, e un ultimo rapporto di Nikkei Asia rivela che la casa di Mario sta riducendo ulteriormente il numero di Switch in produzione.
Mentre Nintendo insiste che non è stata la carenza di chip non ad aver fatto perdere a Switch OLED il supporto video 4K, la compressione potrebbe impedire all’azienda di soddisfare la sua proiezione di produzione aggiornata. Nikkei Asia riferisce che invece di produrre i 30 milioni di Switch inizialmente previste, Nintendo lancerà solo 24 milioni di unità entro la fine di marzo, che è inferiore ai 25,5 milioni che ha dichiarato agli investitori a maggio. In una breve dichiarazione, un portavoce di Nintendo ha riferito a Nikkei Asia di essere a conoscenza della carenza di semiconduttori e che stanno valutando l'”impatto” sulla sua produzione.
Come osserva la fonte, Switch ha visto un calo del 37% delle vendite a settembre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La domanda di Switch è aumentata rapidamente durante la pandemia di COVID-19, poiché le persone erano alla ricerca di modi per tenersi occupati rimanendo a casa. La switch ha preso il posto come la console più venduta negli Stati Uniti dal 2019 all’inizio del 2021.
Inoltre, non aiuta il fatto che Nintendo abbia appena rilasciato il modello Switch OLED a ottobre, una versione leggermente aggiornata, adesso dotata di uno schermo migliore e più spazio di archiviazione. Un modello più recente in genere significa più domanda, qualcosa che Nintendo probabilmente avrebbe dovuto considerare prima di lanciare lo Switch OLED durante una carenza di chip.
A beneficiarne sono i bagarini, o meglio noti in gergo con il termine di “scalpers”, che acquistano e rivendono le console a prezzi scandalosamente alti. E’ già successo con PS5 e Xbox One X, e chissà che Switch OLED possa subire la stessa fine.