Nell’affollata fila di società e patent troll che periodicamente fanno causa ad Apple per tecnologie e brevetti, il caso VoIP-Pal spicca per l’importo richiesto e per i servizi in questione: FaceTime e iMessage. La società con sede a Bellevue, Washington, ha fatto causa a Cupertino richiedendo la stratosferica somma di 2,8 miliardi di dollari ma, in contemporanea con l’avvio delle pratiche legali, avvicati e rappresentati confidano che con la “buona volontà” di entrambe le parti sarà possibile raggiungere un accordo.
Dai documenti si apprende che alcune tecnologie impiegate da Apple in FaceTime e iMessage sarebbero basate su brevetti depositati da VoIP-Pal, per quanto riguarda l’indirizzamento dei messaggi e delle chiamate. Più precisamente in iMessage la funzione che invia in automatico un SMS se l’utente non è raggiungibile con i messaggi via Internet, sarebbe sviluppata con tecnologie VoIP-Pal.
Ma Apple non è l’unico colosso preso di mira in questa causa: VoIP-Pal ha accusato anche AT&T e Verizon, richiedendo complessivamente ben 7 miliardi di dollari. Interessante apprendere come dei 7 miliardi richiesti, 2,8 siano attribuiti a Cupertino: gli intraprendenti legali hanno calcolato una royalty dell’1,25% sulla stima dei profitti della Mela per le diverse categorie di prodotto: il 55% per iPhone, il 35% per iPad e il 10% sui Mac. Naturalmente Voi-Pal spera di arrivare a un accordo con tutte e tre le società.