Stando al comunicato diramato nella giornata di giovedì 9 marzo dalla SLC CGIL, il prossimo 13 marzo Vodafone presenterà al sindacato la situazione aziendale e un piano di riassetto dei costi che equivale a circa 1000 eccedenze di personale. In altri termini, Vodafone si prepara a licenziare 1000 lavoratori, numero importante se si considera che equivale al 20% della forza lavoro.
Il comunicato del sindacato non nasconde il rammarico per la situazione, che viene descritta come l’ennesima dimostrazione di un modello sbagliato per il settore delle telecomunicazioni:
Contrazione delle tariffe causata da una competitività esasperata, assenza di visione industriale per un settore che nel resto d’Europa continua ad essere attivatore della transizione digitale
Il comunicato continua ricordando l’impegno del sindacato negli anni addietro basato sulla contrattazione di anticipo, così da consentire una gestione non traumatica durante una fase difficile, partendo soprattutto dal concetto della riqualificazione dei lavoratori dinanzi ad una fase di profondo cambiamento tecnologico:
Per noi non c’è spazio, in questa azienda come nel resto del settore, per scelte diverse rispetto a quanto fatto sino ad ora. Evidentemente però è tempo di aprire anche un ragionamento su tutto il settore, dai gestori a partire da Tim passando dagli appalti di rete ed i customer in outsourcer
Il monito del comunicato, insomma, è quello di richiamare tutte le parti, a partire dalle istituzioni, alle proprie responsabilità, perché si è di fronte a un comparto, quello che riesce a conciliare capacità occupazionale e qualità del lavoro, che si sta riducendo esponenzialmente anno su anno.
Quanto riferito nel comunicato è la posizione che il sindacato porterà al tavolo di discussione in programma per lunedì 13 marzo, per trovare la migliore soluzione possibile da esportare sull’intero settore.
Come successo in più occasioni in passato nelle presentazioni dei risultati trimestrali Vodafone, anche i piani in corso di valutazione per i licenziamenti vengono motivati dai sindacati dal calo di fatturato dovuto alla «Competitività esasperata». Stessi esatti termini e parole che l’operatore ha più volte impiegato per descrivere la situazione del mercato italiano, questo a partire dall’ingresso di iliad nel settore avvenuto nel 2018.
Quanto a licenziamenti, ricordiamo che nei mesi scorsi, per motivi differenti, i giganti della tecnologia hanno attuato un percorso simile. Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha licenziato 11.000 dipendenti a novembre, mentre Amazon ha licenziato il 5% della sua forza lavoro. Quanto a Microsoft ha licenziato 10.000 persone.