L’ulteriore stretta imposta da Vodafone alle chiamate in Voip suscita la protesta di Skype. I vertici europei della società spcialista del settore delle telefonate via Internet hanno distribuito nel corso delle ultime ore un comunicato con il quale denunciano la scelta. Parlando di «restrizioni contrattuali, tecniche o finanziarie che limitano quello che gli utenti finali e gli innovatori possono fare online», pur senza mai citare Vodafone, Skype stigmatizza quegli «operatori che talvolta si schierano apertamente a favore della neutralità della rete e delle “libertà della rete”, dandone una definizione spesso non in linea con la nuova normativa europea delle telecomunicazioni o con le aspettative degli utenti e lascia spazio a numerose limitazioni ed eccezioni». Secondo Skype, questa situazione è «inaccettabile in quanto essa minaccia l’innovazione, la scelta dei consumatori e, più in generale, la loro libertà».
L’attacco, senza troppe mezze parole, di Skype è come accennato alla scelta di Vodafone di dare un nuovo giro di vite al Voip dopo quello già imposto nel 2009. Ora in Voice Over IP è praticamente bandito del tutto, fatta eccezione per coloro che sottoscrivono l’opzione Mobile Internet Plus, del costo di 8 euro settimana per 2 GB di traffico dati. Tutto il traffico oltre questa soglia sarà tariffato a 0,04 centesimi per 100 Kb. Vodafone già nel caso della prima stretta di vite si era giustificata con la necessità di limitare gli abusi e di mantenere libera la rete nei giorni e ore di picco, visto il numero crescente di utenti che usano Internet mobile.
“Skype è fermamente convinta che dovrebbero essere gli utenti di Internet, e nessun altro, a scegliere cosa fare online – attacca Jean-Jacques Sahel, Director Government and Regulatory Affairs, Europe di Skype. – In base alla nuova normativa dell’Unione Europea sulle telecomunicazioni, il cui recepimento nelle leggi nazionali è previsto entro maggio 2011, le autorità devono proteggere ‘le libertà di rete’, compresa la possibilità per gli utenti finali di accedere ed utilizzare le applicazioni, i contenuti e i servizi a loro scelta su Internet. In un momento in cui la capacità delle persone di usare Internet liberamente in tutto il mondo è più importante che mai, ci aspettiamo che le autorità in Italia e a Bruxelles diano il buon esempio, e proteggano i consumatori e gli innovatori come Skype in concreto – non solo a parole – e il più presto possibile”.