Dopo la nuova versione del virtualizzatore Parallels Desktop 14 per Mac, anche il concorrente VMware ha rilasciato la nuova release del suo software di virtualizzazione per Mac: VMware Fusion 11. Anche questo già pronto con supporto per macOS Mojave.
Tra le novità di Fusion 11, il supporto per la tecnologia Metal 2 di Apple (API in grado di sfruttare le GPU) e la compatibilità con le API DirectX 10.1 di Windows. Un menu richiamabile dal Finder elenca le macchine virtuali presenti nel sistema, offre informazioni sul loro stato, scorciatoie per cambiare la modalità di visualizzazione del sistema operativo guest, funzioni per riavviare le virtual machine (VM) e altro ancora.
La finestra contestuale della VM consente di navigare nel percorso del Finder e recuperare i relativi percorsi con il semplice drag&drop. Non mancano funzionalità aggiuntive per la Touch Bar dei MacBook Pro.
Interessanti le funzioni che permettono di automatizzare il recupero di spazio di archiviazione ogni qual volta una macchina virtuale viene riavviata, oltre a ottimizzazioni specifiche per iMac Pro e i suoi mostruosi 18 core e MacBook Pro 2018 con CPU Core i9. L’elenco dettagliato delle novità è a questo indirizzo.
VMware Fusion 11 funziona ovviamente anche su macOS 10.14 Mojave (sistema operativo che può essere, tra le altre cose, virtualizzato). Altri sistemi operativi supportati (oltre ai classici sistemi di sempre), sono: Windows 10 nella RedStone 5 (l’update che arriverà a ottobre), Windows Server 2016, Ubuntu 18.04.1 e Fedora 28, VMware Photon OS e VMware ESXi 6.7.
Fusion 11 è venduto 88,95 euro nella versione completa; l’aggiornamento dalla versione precedente cosa 54,94 euro. VMware vende anche la versione Pro con funzionalità avanzate di virtualizzazione e API per sviluppatori. La versione completa di VMware Fusion 11 Pro costa 176,95 euro; l’upgrade da Fusion o Fusion Pro 8 o superiore costa 131,95 euro. Il requisito minimo in tutti i casi è la presenza di macOS 10.12 o superiore.