Vivaldi Technologies ha rilasciato Vivaldi 7.2, ultima versione di un browser che si propone come alternativa a Safari, Firefox, Chrome, ecc. (si scarica da qui in versione desktop per macOS o Windows, da qui per iPhone e iPad e da qui per dispositivi Android).
Gli sviluppatori spiegano che la barra degli indirizzi è la porta di accesso al mondo e per questo hanno deciso di migliorarla offrendo accesso veloce a risultati più pertinenti possibili, perfezionando suggerimenti e migliorando la qualità dei risultati.
Sempre secondo gli sviluppatori le pagine web ora si caricano più in fretta grazie a “ottimizzazioni” nella gestione delle connessioni. Sono stati predisposte funzionalità per migliorare le scorciatoie di tastiera, e attivate funzioni che consentono di creare eventi direttamente da una mail o pagina web.
Altre novità in ordine sparso sono: un widget per la conversione delle valute, migliorie nella gestione degli account di posta utili per chi ha bisogno di gestire account multipli e miglioramenti alle “Aree di lavoro” (un modo per organizzare le schede raggruppandole in gruppi, divise per categorie).
Jon von Tetzchner, CEO di Vivaldi, ha riferito al sito The Register che l’azienda da lui guidata lotta per un web migliore e “porre fine alla morsa che i giganti della tecnologia hanno sul web”. “Attualmente”, spiega Tetzchner, “una manciata di aziende controlla non solo il browser che le persone usano, ma anche le infrastrutture di internet stessa. Se non reagiamo, il futuro del web sarà dei gatekeeper (i guardiani, ndr) non del popolo”.
Il termine gatekeeper è lo stesso che la Commissione Europea usa nel regolamento sui mercati digitali (Digital Markets Act, DMA), quello che stabilisce una serie di criteri per qualificare le piattaforme online di grandi dimensioni.
Vivaldi è stata firmataria di una lettera inviata alla Commissione Europea lo scorso anno lamentando l’esenzione di Microsoft Edge dai gatekeeper.
Le aziende designate come gatekeeper sono obbligate a rendere i propri servizi interoperabili, devono consentire agli utenti commerciali di accedere ai dati che generano utilizzando la piattaforma, non possono impedire agli utenti di disinstallare applicazioni o software preinstallati, non possono tenere traccia per motivi pubblicitari degli utenti finali al di fuori dei servizi essenziali della piattaforma, senza previo consenso dei diretti interessati.
Sul sito web di Vivaldi si legge: “Un tempo il web prosperava grazie all’apertura e all’innovazione, ma i giganti della tecnologia lo hanno trasformato in un giardino recintato, sfruttando i nostri dati e monopolizzando le nostre vite digitali a scopo di lucro. Ci battiamo per un web libero da manipolazioni, in cui sei tu a controllare la tua esperienza, non gli algoritmi”. E ancora: “Vivaldi è progettato per spezzare quelle catene. Con una completa personalizzazione, funzioni che mettono al primo posto la privacy e nessun compromesso sulla tua libertà, stiamo livellando il campo di gioco. Realizziamo Vivaldi perché amiamo il web. E poiché amiamo il web, lottiamo per mantenerlo accessibile a tutti”.
I “rapinatori del web”
Gli sviluppatori di Vivaldi arrivano a chiamare i big del settore i “rapinatori del web”, spiegando: «Una volta, le aziende innovative contribuivano a trasformare il web in uno strumento per miliardi di persone. Oggi, molte di quelle stesse aziende assomigliano a fabbriche industriali, che estraggono dati e profitti mentre avvelenano Internet con sorveglianza e schemi oscuri. GAFAM (acronimo che sta per Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft, ndr) si sono trasformati in monopoli, spingendo i loro giardini recintati e soffocando la concorrenza. È ora di riprenderci quella libertà». E ancora: “Il web dovrebbe essere un luogo in cui la tecnologia ci dà potere, non ci sfrutta. Ma il web di oggi è incatenato da pochi monopoli, che prendono decisioni per miliardi. Crediamo che un web migliore sia quello in cui sono gli utenti, e non le aziende, ad avere il controllo. Un web sicuro, aperto e accessibile, dove puoi scegliere i tuoi strumenti, la tua esperienza, il tuo futuro”.