Steve Wozniak ha vinto l’ultimo round di una sua battaglia legale contro una controversa legge sulla comunicazione che negli Stati Uniti impedisce a persone note di proteggersi contro l’uso della loro immagine in pubblicità ingannevoli.
Lo riferisce il sito SiliconValley.com spiegando che nel 2020 Wozniak ha fatto causa a YouTube e la società madre Google, accusando queste ultime di tollerare la diffusione di pubblicità truffa che hanno permesso di sottrarre Bitcoin a investitori, operazione portata avanti sfruttando l’immagine di Woz per convincere le persone a inviare criptovalute a criminali che operano online.
I truffatori hanno usato immagini e filmati di Wozniak per convincere gli utenti di YouTube che il co-fondatore di Apple aveva organizzato un evento premio, promettendo di raddoppiare il numero di bitcoin inviati.
I malcapitati che hanno inviato criptovaluta, usando un meccanismo di transazione irreversibile, non hanno ovviamente ricevuto nulla, perdendo anche quanto inviato. Per la truffa sono stati usati nomi, volti, immagini e video di persone note (truffe simili si vedono tuttora quotidianamente in Italia su Facebook e Twitter), usando a loro insaputa anche nomi come quelli di Bill Gates ed Elon Musk.
Nel 2022 un giudice della Corte Superiore della Contea di Santa Clara aveva però stabilito che le aziende che pubblicizzano questi filmati sono protette da una controversa legge federale, la sezione 230 del Communications Decency Act, che permette loro di non rimuovere materiale presumibilmente diffamatorio.
Wozniak è in qualche modo riuscito ad ottenere una revisione, e un panel di giudici della Corte di Appello ha annullato la sentenza della corte inferiore, stabilendo che Google e YouTube non possono essere del tutto irresponsabili.
I tre giudici della Corte d’Appello del Sesto Distretto della California hanno concordato che la truffa in questione è comune, e che su canali YouTube noti sono visibili annunci che mostrano video fake che raffigurano celebrità che pubblicizzano criptovalute, promettendo ritorni che gli utenti non hanno mai ottenuto.
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