Nessun problema per i sistemi a basso costo e dalle prestazioni limitate, gli ultra low cost PC: qui i controller esistenti possono gestire senza problemi i piccoli SSD da 8, 16 e 32 GB integrati. Nella totalità di questi sistemi è pre-installato Linux o Windows XP. Le cose si complicano notevolmente invece quando occorre installare dischi SSD più capienti e in grado di gestire le prestazioni elevate richieste dai PC desktop e portatili di oggi.
Sembra che Eli Harari, presidente e Ceo di SanDisk abbia voluto levarsi il classico sassolino dalla scarpa parlando ai giornalisti ieri, in occasione della conferenza per la presentazione dei risultati del secondo trimestre. L’alto dirigente ha affermato che pur disponendo di una ottima tecnologia per i controller interni, SanDisk ora è in ritardo sulla tabella di marcia a causa delle limitazioni di Windows Vista, secondo Harari non pienamente comprensibili.
Il Ceo di SanDisk si riferisce alla imminente nuova generazione di dischi fissi allo stato solido SSD con tecnologia a celle multilivello, siglata MLC. Questi ultimi SSD che avranno capacità da 128 GB, 160 GB e 256 GB richiedono controller molto più sofisticati di quelli attuali. Windows Vista non è ottimizzato per la gestione degli SSD, così Harari ha spiegato: “La nuova generazione di controller deve in pratica compensare le lacune di Vista”.
Le dichiarazioni di Harari stanno facendo il giro del Web e sono state riportate tra gli altri anche da Cnet. L’alto dirigente ha inoltre spiegato che in ambiente Vista le prestazioni degli SSD risultano inferiori rispetto a quello che viene richiesto da mercato e utenti: “questa è la ragione che ci spinge a sviluppare la prossima generazione, di cui cominceremo a consegnare i primi campioni tra la fine di quest’anno e i primi mesi del prossimo”.