Non sta certo riscuotendo un grande successo il lancio di Microsoft Vista: nonostante il battage pubblicitario, le grandi offerte dei supermercati e la totale copertura anche de “il giornalino del coccinelle gialle” la nuova versione di Windows che punta a recuperare il terreno perduto su Mac OS X con effetti speciali e, finalmente, una ricerca a tutto hard disk anche dei contenuti, sembra a molti, anche affezionati utenti, una scopiazzatura delle ultime idee di Apple.
Anche se è innegabile che in questi anni il travaso di trovate da un Os all’altro è stato un mutuo esercizio, la presenza del marchio Apple sulla scena consumer è stata amplificata dall’effetto iPod e nessun commentatore si può ormai esentare dal produrre paragoni con una interfaccia che è arrivata prima sul mercato e con caratteristiche a cui i clienti di Cupertino sono già abituati da mesi se non da anni.
Accade così che le trasparenze, gli effetti 3D, i gadget visivi e le imitazioni dei widget appaiano a molti come un deja vu o una conferma dell’affanno di Redmond se non sul piano delle vendite quantomeo su quello delle idee.
Rimane il fatto che molti utenti, nel luogo di lavoro o per occupazione personale, sono “costretti” ad usare Windows per poter usufruire di programmi verticali, gestionali cuciti su misura del sistema operativo o periferiche senza un driver universale che funzioni anche su Mac.
Per molti di questi il passaggio a Vista potrebbe rappresentare più un problema che un beneficio: per quanto sia stata prevista ogni combinazione di compatibiltà la marea di combinazioni disponibili sul mercato di piastre madri, schede video, periferiche è sempre vastissima e il software di Microsoft molto giovane ed esoso di richieste per utilizzare i roboanti effetti grafici.
Ma esistono alternative? Certo.
L’alternativa può essere quella di utilizzare BootCamp su un Mac: grazie alle poche configurazioni di Mac disponibili sul mercato ma in grado di servire l’utente mobile (con MacBook e PowerBook) quello Pro (con MacPro) o quello casalingo (iMac) o con pochi soldi da investire (Mac mini) è facilissimo installare, grazie a BootCamp. una versione di Windows XP con i driver giusti in grado di gestire chiavi hardware su USB, giochi particolari, programmi specializzati. Finito il compito specifico potete ripartire in tutta sicurezza da Mac e utilizzarlo per tutti i compiti della vita digitale, per una navigazione sul web al riparo da virus e malware vari.
Meglio ancora integrare Bootcamp con Parallels: in questo caso non dovrete neppure far ripartire il Mac, i programmi Windows gireranno in una finestra in concorrenza con quelli Mac e solo per i compiti strettamente necessari, per tutto il resto potrete usare i vantaggi del Mac sotto il profilo dell’interfaccia consolidata da 5 anni di esperienza e della sicurezza.
Ma tutto questo quanto costa ed è semplice da ottenere?
Molti rivenditori Apple in questi mesi forniscono un servizio aggiuntivo, con un piccolo sovrapprezzo installano XP sul vostro Mac e voi potete aggiungere Parallels (o con il loro aiuto) per una totale integrazione di Mac, Window e tanti dialetti di Linux.
La prova diretta la trovate nella nostra recensione di Parallels che vi mostra adirittura l’esercizio “estremo”: installare Vista su Mac. Ma a questo punto… è così necessario?