Niente virtualizzazione di Windows Vista Home. La proibizione nella licenza d’uso a impiegare la versione economica del sistema operativo con programmi come Parallels o Fusion resta in vigore. A confermarla è stata ieri la stessa società di Redmond con un comunicato inviato ai giornali che già si preparavano a suonare la grancassa su un annuncio contrario, ovvero sull’allentamento della politica che impone a chi vuole affiancare a Mac Os X anche Windows, di rivolgersi ai costosi Business e Ultimate.
Prevedibile lo stupore e le domande di tutti i media che erano stati istruiti a rilasciare l’informazione durante la giornata di mercoledì, dopo avere avuto un breefing con Microsoft. Il nuovo EULA (End User Agreement Licente, l’accordo di utilizzo), prevedeva anche la possibilità di usare sistemi Drm per la lettura di informazioni digitali di vario tipo e sistemi per la cifratura dei dati. Microsoft aveva detto di avere cambiato parere sulla possibilità di virtualizzare la versione più economica di Vista per la migliore sicurezza che i software di supporto avevano raggiunto. In più Microsoft sottolineava di avere avuto pressioni dal mercato e di essere stata convinta della validità della scelta di aprire la virtualizzazione anche a Windows Vista Home.
Tutte queste ragioni a distanza di alcune ore non sarebbero però più state considerate valide e Microsoft è tornata sul sue posizioni originali e senza fornire alcuna spiegazione.
Prevedibili i mugugni e i musi lunghi delle società di virtualizzazione come Vmware e Parallels che già avevano criticato questa decisione in precedenza. In particolare Vmware aveva addirittura rilasciato una lettera aperta con aspri accenti all’indirizzo delle politiche di Microsoft. A fronte della marcia indietro c’è chi, come Benjamin Rudolph di Parallels parla di ‘scelta difficile da comprendere’ e chi come Mendel Rosenblum, di Vmware afferma che ‘Microsoft ha il diritto di fare quello che vuole con le sue licenze, ma non di avanzare giustificazioni che hanno a che fare con problemi di carattere tecnico, come la sicurezza’.
Molto più esplicito al proposito George Ou che in un blog di Zdnet definisce la posizione di Microsoft che giustifica l’impossibilità di concedere l’uso versione economica di Vista in ambiente virtualizzato come un provvedimento per la sicurezza, quale una vera e propria scusa: ‘l’unico modo per fermare il malware capace di compromettere la sicurezza in ambiente virtualizzato è fermare la virtualizzazione, non usare un sistema operativo più costoso’