L’ emulatore iOS e Android è stato creato da Virtual, startup fondata da Chris Wade, hacker noto nel mondo del jailbreak. La promessa di Virtual è rilevante e si spinge oltre la “semplice” emulazione: il creatore infatti assicura di essere riuscito non solo a replicare il funzionamento dei processori ARM che fanno funzionare i dispositivi iOS e Android, ma di essere addirittura riuscito a creare un virtualizzatore per qualsiasi dispositivo iOS e Android.
I vantaggi rispetto ai simulatori sono diversi: oltre a poter funzionare sia via cloud che su un computer, la soluzione di Virtual promette di poter ricreare in modo molto più realistico il funzionamento di un numero qualsiasi di dispositivi, ognuno con la propria versione del sistema operativo e soprattutto con una resa del tutto simile alla prestazioni possibili sui dispositivi originali. I vantaggi rispetto all’emulatore incluso da Apple nel kit per sviluppatori sono diversi e consistenti.
Se Virtual sarà in grado di rendere realmente disponibile questa soluzione potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per la vita e il lavoro dei programmatori. Grazie alla virtualizzazione non occorrerebbe più conservare decine di dispositivi diversi con diverse versioni dei sistemi operativi iOS e Android. Con tempi e costi contenuti la base di test potrebbe essere ricreata virtualmente per testare il funzionamento di una app fino a centinaia di terminali. Come nei virtualizzatori per computer, sarebbe inoltre possibile registrare diverse sessioni, osservare il funzionamento delle app passo a passo, riprendere una sessione dopo un crash e così via.
L’esistenza di Virtual è riportata da TechCrunch: la soluzione sarebbe in questo momento in fase di beta riservata con accesso su invito. I problemi per Virtual potrebbero nascere se e quando la soluzione diventerà disponibile per il pubblico: non è difficile immaginare l’accoglienza di Apple per un virtualizzatore che vanta di poter riprodurre il funzionamento dei propri dispositivi iOS.