Nel 2009 la Carnegie Mellon University ha presentato una denuncia contro Marvell Technology, società specializzata in semiconduttori, per aver infanto due brevetti usati nei controller per hard disk. I brevetti in questione sono il numero 6,201,839 e il 6,438,180 e descrivono un modo per ridurre la rumorosità quando si legge un’informazione presente su un disco rigido.
Marvell aveva tentato invano di invalidare i brevetti ma a dicembre del 2012 è stata condannata a risarcire l’ateneo con 1,17 miliardi di dollari.
La corte di Appello è arrivata allo stesso verdetto, peggiorando la situazione per Marvell e condannandola a pagare danni per 1,54 milioni di dollari. La società sembra dover pagare la sua intransigenza nel non voler cercare un accordo. Il risarcimento richiesto è pesantissimo, superiore al quasi un miliardo di dollari comminato a Samsung nel caso nella disputa contro Apple, e rischia di far collassare Marvell. La multa è in ogni caso meno della metà di quanto la Carnegie Mellon University aveva richiesto: 3,75 miliardi. Nella sentenza è riportato che il risarcimento serve anche “a scoraggiare future attività simili”. Marvell tenterà ancora ricorso, continua a sostenere che il brevetto non è valido e che non c’è stata alcuna violazione.