L’umanità, fra molti anni, potrebbe dover affrontare un vuoto digitale, che potrebbe colpire tutte le informazioni attualmente prodotte ed archiviate, perse a causa del tempo e dell’evoluzione dei formati e delle tecnologia. Questo è il monito di Vint Cerf, considerato uno dei padri di Internet, che in un recente intervento presso la American Association for the Advancement of Science ha sollevato la problematica dell’oblio digitale.
Secondo Cerf la tendenza a digitalizzare ogni tipo di informazione potrebbe rivelarsi un boomerang a lungo termine: oggi digitalizziamo tutto perché pensiamo che così facendo possiamo tenere al sicuro molte informazioni, ma secondo Cerf con l’evoluzione delle tecnologie, molti formati di file potrebbero diventare rapidamente obsoleti e restare confinati all’interno dei loro supporti proprio a causa della rapida obsolescenza. Pensiamo ad esempio a supporti come il floppy disk, le VHS o le musicassette, che oggi non offrono praticamente quasi più soluzioni per poter fruire di contenuti in essi archiviati, se non recandosi da specialisti.
Per questa ragione il suggerimento di Cerf è quello ad esempio di stampare le vostre foto se le volete davvero conservare: “Abbiamo vari formati per le fotografie digitali e i video e quei formati funzionano solo con software sviluppati per visualizzare correttamente tali oggetti. A volte gli standard che utilizziamo per produrre gli oggetti scompaiono e sono sostituiti da altre alternative e quindi i software che dovrebbe rendere le immagini non possono più farlo con i formati più vecchi, e quelle le immagini non sono più visibili. Se ci sono immagini che davvero vi interessano, la creazione di un’istanza fisica è probabilmente una buona idea. Stampatele, letteralmente.”
In barba a backup, hard disk, cloud o supporti digitali, la cara vecchia stampa è ancora forse il modo più sicuro di preservare la propria memoria fotografica nel tempo. Qui di seguito un video esplicativo su quello che potrebbe essere il Digital Dark Age