Vinile e streaming: antico e moderno sono i due sorprendenti lati delle medaglia della fruizione musicale che rispecchiano un mercato in crescita del 14 per cento nel 2014 rispetto all’anno precedente. Buona parte dell’incremento è dovuto alla musica in streaming, vero astro nascente del settore, con un’impennata delle riproduzioni musicali di oltre il 92.4 percento, 135 miliardi di brani ascoltati e un incremento del 23 per cento di abbonamento venduti.
La vera sorpresa è però il ritorno del vecchio disco in vinile: le vendite degli LP sono salite del 38 per cento anni su anno e ora i “dischi”, come li chiamavamo una volta, rappresentano circa il 9 per cento dell’intero mercato musicale distribuito sui supporti fisici. Ogni 91 CD venduti (in calo del 10 per cento) vengono venduti 9 vinili. Numeri che sorprendono: le vendite dei vinili sono praticamente raddoppiate in 5 anni, passando dai 2.5 milioni di unità vendute nel 2009 ai 5.6 milioni del 2014. Fra gli LP best seller non poteva che esserci 1989 di Taylor Swift (33.500 mila copie vendute); seguono Carrie & Lowell di Sufjan Stevens, AM degli The Arctic Monkeys, Sound & Color a firma Alabama Shakes e Kind of Blue di Miles Davis.
Successo che ha avuto un effetto benefico anche sulle aziende che si occupano della stampa dei dischi, che hanno dovuto incrementare la produzione e il numero di macchine dedicate. Sempre più in discesa invece la musica digitale “tradizionale”, ovvero i download, in calo del 10.4 per cento, percentuale di decremento praticamente identica a quella sofferta dai CD.