Nel corso degli ultimi anni molti degli assemblatori che lavorano per conto di Apple (e non solo) si sono spostati dalla Cina al Vietnam. I mesi in corso sono quelli nei quali i fornitori della Mela sono più occupati. In virtù dell’imminente arrivo della corsa agli acquisti per le festività, aziende quali Luxshare e Foxconn cercano di assumere migliaia di dipendenti – con contratti a tempo indeterminato o temporanei – per produrre AirPods, iPhone e iPad.
Il sito Rest Of The World riferisce che la concorrenza tra le aziende per accaparrarsi dipendenti è molto elevata, e queste devono pensare a nuovi modi per attrarre lavoratori. Tong Diep Anh, marketing director di una agenzia di reclutamento che collabora con costruttori che lavorano per Apple, riferisce che in passato gli operai dovevano pagare per essere assunti, ma ora il mercato del lavoro è saturo e hanno la possibilità di scegliere chi offre posizioni migliori.
Le società di assemblaggio devono ricorre a video su TikTok e Facebook per convincere i lavoratori, con reclutatori che sottolineano i benefit in filmati proposti giornalmente per attirare personale. Alcuni promettono paghe di 12 milioni di dong, circa 445 euro, e gratifiche addizionali.
Da qualche anno Apple sta cercando di dipendere meno dalla Cina puntando su altri paesi in via di sviluppo. È l’India, ad esempio, che ora si occupa dell’assemblaggio degli iPhone 16 Pro; in Malesia si realizzano alcuni Mac, e in Vietnam si producono AirPods, iPad, Apple Watch e MacBook nelle fabbriche di Luxshare, Foxconn, Goertek; quest’ultime sono cresciute, passate dalle 8 del 2015 a ben 35 nel 2024.
I grandi gruppi specializzati nell’assemblaggio di prodotti IT per conto di vari marchi sono attratti dalla manodopera a basso costo, ma le richieste di lavoratori sono così elevate che si fatica ad accaparrarsi dipendenti.
I giovani vietnamiti a quanto pare non sono sempre motivati all’idea di lavorare in una fabbrica (e sono attirati da lavori più moderni). L’anno scorso decine di migliaia di dipendenti del settore sono stati messi in disoccupazione dopo un crollo degli ordini, ma ora la domanda sembra di nuovo in crescita e Luxshare ha dovuto chiedere una mano al governo per 1.500 posti di lavoro vacanti, con conseguente appelli anche presso università e scuole.
In Vietnam i salari in ambito fabbricazione sono pari a meno della metà degli equivalenti in Cina; il salario minimo è cresciuto negli ultimi anni mediamente dell’11,3%, il ritmo più elevato tra i paesi asiatici. Spesso, però, queste paghe sono ancora insufficienti e i lavoratori sono costretti a fare gli straordinari per sbarcare il lunario. Gli scioperi mel settore non sono infrequenti e i lavoratori chiedono spesso paghe migliori, buoni pasto, bonus e altri benefit.
Tar le curiosità da segnalare, l’ormai fondamentale necessità di affidarsi ai social per reclutare personale. Le aziende affermano che senza TikTok ormai non si trovano operai. Ogni assemblatore ha i suoi “influencer” di riferimento che mostrano cosa è possibile trovare all’interno delle strutture (dormitori, sala biliardo, tavolo da ping-pong, ecc.) ma spesso anche questo non basta e i potenziali lavoratori hanno imparato a selezionare le offerte migliori.
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