Apple lancerà il suo servizio di vendita di video in Europa a partire da marzo o aprile e con modalità che rivoluzioneranno il sistema di distribuzione oggi in atto. A lanciare l’indiscrezione è Le Figaro.fr , il sito del prestigioso quotidiano francese.
Secondo l’articolo Apple avrebbe già pianificato ogni dettaglio del servizio video che, come accennato, sarebbe al via nella primavera. I contenuti sarebbero serviti nelle principali lingue del continente: Inglese, Francese, Spagnolo e Italiano. Misteriosamente non viene invece citato, forse solo per una dimenticanza, il tedesco, un mercato importantissimo per Apple. Quello che non è chiaro dall’articolo è se le lingue corrisponderanno anche ai mercati in cui la vendita sarà aperta al pubblico o se invece non si parla semplicemente di lingue dei contenuti con la possibilità anche per i clienti di altri paesi, come l’Olanda, il Belgio e le nazioni nordiche, ad esempio, di accedere al servizio scaricando i film in una di queste lingue. L’ipotesi più probabile pare quest’ultima, visto che in alcuni paesi l’inglese è molto ben conosciuto e in altri si parlano lingue come il francese o il tedesco.
Ma al di là dei dettagli di attivazione del servizio, una delle notizie di maggior interesse è che con l’apertura della sezione video di iTunes verrebbe infranto anche uno dei tabù della distribuzione: il differimento delle date di lancio dei film a seconda delle nazioni. In termini pratici, secondo Le Figaro, Jobs avrebbe deciso che i video, siano essi telefilm come film, appariranno contestualmente su iTunes per tutti i paesi coinvolti nell’iniziativa commerciale e questo indipendentemente dal fatto che siano o meno usciti nelle sale o acquistati e già trasmessi dalle Tv.
Se Le Figaro ha ragione si sarebbe di fronte ad una vera e propria rivoluzione che darebbe un vantaggio competitivo enorme ad iTunes Store. Non è infatti raro che un telefilm o un film abbiano date di distribuzione molto diverse per ciascuno dei vari territori europei così che quello che ha già visto un cittadino britannico non è ancora arrivato in Spagna, ad esempio. Questo è ancora più vero per l’Italia che spesso, per ragioni misteriose e spesso incomprensibili, vede sul grande schermo film che, solo per fare un esempio, in Gran Bretagna sono già in Dvd. Secondo il giornale francese Jobs avrebbe fatto pressione usando l’argomento della pirateria. Solo usando questo sistema, secondo il Ceo di Apple, potrebbe essere possibile combattere la diffusione su Internet di versioni non autorizzate dei film e dei telefilm. Sempre grazie a questo argomento Jobs sarebbe riuscito ad avere il permesso di mettere in vendita i film a tre mesi di distanza dal loro lancio nelle sale invece che i canonici sei mesi che si richiede per passare dalla distribuzione in pellicola a quella in Dvd.
Per il capo di Apple non deve essere stato troppo difficile passare il concetto con Disney (e con la controllata Abc) di cui è il principale azionista privato. Resta da vedere se questa rivoluzionaria modalità sarà applicata anche ad altre serie prodotte da altri canali Tv americani come ad esempio Hbo, Fox ed Nbc i cui vertici non sono così vicini a Jobs e che potrebbero essere tentati di ascoltare le inevitabili proteste dei canali Tv nazionali che vedrebbero impoverito la capacità di appeal (anche pubblicitario) di alcune serie. Per quanto riguarda invece i film il problema non è di grande attualità visto che solo Disney distribuisce le novità su iTunes, mentre Paramount, che ha raggiunto un accordo recentemente con Apple, ha solo film di vecchia produzione.
Un altro aspetto da considerare è quello del doppiaggio che avviene oggi per fasi differenti e che invece con la distribuzione contestuale per tutti i paesi dovrebbe essere realizzato in contemporanea. Quello che è certo è che per alcune specifici casi, come i telefilm, non dovrebbe essere troppo difficile raggiungere il traguardo. Serie come Lost e Desperate Housewives, hanno un doppiaggio per stagioni e quindi iTunes potrebbe facilmente mettere in vendita il pass per tutte le puntate anche se queste non sono ancora andate in onda.
Altrettanto certo è il fatto che se Apple non dovesse seguire questa modalità le sarebbe quasi impossibile gestire razionalmente e con efficienza l’apertura della sezione video di iTunes in Europa, dovendo dipendere dalle scelte spesso dipendenti da interessi particolari (si sarebbe tentati di dire “di bottega”) di case di distribuzioni e canali Tv.